corriere.it, 24 ottobre 2025
Germania, il caso delle gru che cadono dal cielo: «Colpite dall’aviaria, più di mille già raccolte. E il virus passa agli allevamenti»
Basta alzare lo sguardo a Berlino per vedere il grigio cielo brandeburghese solcato da stormi d’uccelli in rotta verso sud. In prevalenza gru. Non fosse che quest’anno le gru cadono letteralmente dal cielo: a centinaia, e ormai a migliaia.
È l’influenza aviaria ad aver colpito gli uccelli migratori nelle regioni del nord della Germania, con una rara violenza. Nel Brandeburgo, nel «paradiso delle gru» dei laghetti di Linum, nella regione del Ruppin, dalla scorsa settimana squadre speciali sono in giro per raccogliere gli animali morti. Secondo il Nabu (l’associazione tedesca per la protezione della natura), nei dintorni di Linum, nei giorni scorsi sostavano circa 6.900 gru: possono arrivare a 20.000, mentre si fermano in questa regione piena di laghi durante la loro traversata verso la Francia e la Spagna.
Il ministero dell’Ambiente del Brandeburgo stima che gli animali morti siano ormai oltre 1.000: siamo colpiti, dicono, «da un’epidemia di fauna selvatica di un’ampiezza finora mai vista nei confronti delle gru». Se la cavano meglio le oche e le anatre selvatiche, che paiono aver sviluppato una certa immunità.
Sui telegiornali è una delle prime notizie della sera. I primi casi sono stati registrati il 13 ottobre: le analisi di laboratorio hanno confermato l’aviaria. Da lì è stata un’esplosione.
Anche in Turingia, Sassonia-Anhalt e Meclemburgo-Pomerania Anteriore è stata registrata un’elevata mortalità tra le gru infette dal virus. Più di 100 uccelli morti sono stati recuperati la settimana scorsa presso il lago artificiale di Kelbra, al confine tra Sassonia-Anhalt e Turingia, e a decine presso il lago Müritz (Meclemburgo-Pomerania).
C’è poi il secondo livello di preoccupazione. L’aviaria si è diffusa rapidamente negli allevamenti da ottobre, soprattutto tra il pollame e i tacchini. L’Istituto Friedrich-Loeffler ha quindi innalzato la valutazione del rischio: per gli allevamenti il rischio di epidemia è ora considerato alto, per gli uccelli selvatici è passato da moderato a elevato.
Intanto sono partiti gli abbattimenti. In Brandeburgo, secondo la tv RBB, due aziende avicole sono risultate positive al virus H5N1: un allevamento di tacchini nel distretto di Potsdam-Mittelmark e un allevamento di anatre nel Märkisch-Oderland. In totale sono stati abbattuti oltre 9.000 animali. Un altro caso sospetto a Oberhavel. Più grave la situazione in un’altra regione, il Meclemburgo-Pomerania. Il virus è stato individuato in due allevamenti di galline ovaiole, a Rügen e Greifswald, dove sono state eliminate rispettivamente 55 mila e 93 mila galline.
Le aziende colpite devono adottare rigorose misure di sicurezza: istituzione di una zona di protezione di 3 km e di una zona di sorveglianza di 10 km; divieto per gli animali di uscire dai ricoveri; monitoraggio e segnalazione obbligatoria di tutti i volatili alle autorità competenti. E così via. Per ora si esclude una «diffusione secondaria» (da allevamento ad allevamento), ma si presume che il contagio crescerà.