il Giornale, 23 ottobre 2025
"Tre anni per l’Italia. La strada è tracciata e la percorreremo fino in fondo”.Era il 22 ottobre 2022 quando Giorgia Meloni, prestò giuramento, avviandosi a guidare il primo esecutivo guidato da una donna
"Tre anni per l’Italia. La strada è tracciata e la percorreremo fino in fondo”.
Era il 22 ottobre 2022 quando Giorgia Meloni, prestò giuramento, avviandosi a guidare il primo esecutivo guidato da una donna. Un percorso iniziato nel segno dello scetticismo e dei timori di una possibile deriva estremista, trasformatosi in un tempo relativamente breve in una storia di successo. “Giorgia Meloni has proved the doubters wrong”, “ha smentito gli scettici”, scrisse The Economist. Un plauso rilanciato da Le Monde per cui “l’Italia di Giorgia Meloni è attualmente credibile quanto la Francia in materia di finanze pubbliche. O anche di più”. Una affermazione più che mai attuale visto che lo spread italiano è sceso di 157 punti (ieri era a 79 punti) rispetto all’insediamento ed è stato azzerato il differenziale tra i titoli di Stato di Roma e di Parigi. E così mentre l’esecutivo è diventato il terzo più longevo della storia, Palazzo Chigi fotografa il momento pubblicando un documento che ripercorre il lavoro svolto dall’esecutivo dal suo insediamento, un bilancio di governo che rivendica risultati concreti, stabilità e credibilità internazionale.
Palazzo Chigi si sofferma sul capitolo lavoro: +1,2 milioni di contratti stabili in tre anni, un tasso di occupazione al 62,6% massimo storico e il record assoluto di occupati (24,2 milioni). Cala anche il tasso di disoccupazione, oggi al 6%, il livello più basso da giugno 2007. Tra le misure rivendicate: incentivi alle assunzioni, interventi per favorire l’auto-impiego e investimenti nelle aree svantaggiate, fino all’abolizione del reddito di cittadinanza, sostituito da strumenti più selettivi, come l’assegno di inclusione arrivato mediamente a 669 euro.
Sul fronte economico, Palazzo Chigi sottolinea come l’Italia sia rientrata in avanzo primario già dal 2024 prima tra i Paesi del G7 e come il rapporto deficit/PIL sia oggi al 3%. Altro dato evidenziato: 65 miliardi recuperati nel biennio 2023-2024 grazie al contrasto all’evasione, mentre le entrate tributarie del 2024 fanno segnare un +59 miliardi, con un +11%.
La politica fiscale include anche il taglio del cuneo per i lavoratori e la riduzione dell’Irpef con l’accorpamento delle aliquote, misure a favore di famiglie e imprese che secondo il governo valgono 18 miliardi di euro. In tema di sicurezza e pubblica amministrazione, il documento sottolinea le 37.400 assunzioni nelle Forze di Polizia, 10.000 programmate nelle Forze Armate, 6.000 unità dispiegate per il programma “Strade sicure”, e 800 per “Stazioni sicure”. Sgomberati circa 4.000 immobili occupati, mentre oltre 18mila beni confiscati alle mafie sono stati destinati a fini sociali. Sul versante sociale, sotto i riflettori ci sono gli stanziamenti record per la sanità: +17 miliardi, con un incremento del 63% dei presidi sanitari negli ospedali. In ambito familiare, vengono ricordati il bonus asilo nido, il bonus mamme, il record di occupazione femminile e le misure per la natalità. Ottimi risultati anche per il Pnrr: l’Italia è prima in Europa per obiettivi e avanzamento finanziario. Il governo rivendica anche il successo sul fronte export: nel 2024 il valore delle esportazioni ha toccato i 623,5 miliardi, con una performance positiva anche nel comparto agroalimentare (70 miliardi) e il fiore all’occhiello del vino (8,1 miliardi), al suo massimo storico. In crescita anche gli investimenti esteri diretti: 35 miliardi nel solo 2024 (con quelli previsti saliti a 80 miliardi) un dato che pone l’Italia al primo posto nell’Ue per attrattività e dimostra quanto la politica estera, il contatto diretto con i leader, le missioni internazionali si tramutino in ricchezza.
Capitolo a parte è riservato al ruolo internazionale dell’Italia, descritto come “più centrale che mai": dall’impegno per una pace giusta in Ucraina alla stabilizzazione del Medio Oriente, fino al Piano Mattei. Nel documento si rivendica infine la chiusura di 18 grandi crisi industriali tra cui quelle di Ita e Tim e l’approvazione del Ponte sullo Stretto, insieme al nuovo Codice della Strada, con una riduzione del 10,2% dei decessi su strada.
Numeri e risultati che Palazzo Chigi sintetizza come il frutto di “un lavoro corale del governo, con il sostegno della macchina amministrativa dello Stato”. Un messaggio di unità per un bilancio da rafforzare e consolidare negli ultimi due anni di legislatura.