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 2025  ottobre 23 Giovedì calendario

Isabel Preysler: “Julio Iglesias mi tradì. E con Vargas Llosa iniziò con un bacio in ascensore”

Tutto ciò che circonda l’autobiografia di Isabel Preysler (Manila, 74 anni), Mi verdadera historia (La mia vera storia), è stato mantenuto nel più stretto riserbo. Soltanto le persone più vicine e la rivista spagnola ¡Hola!, la sua testata di riferimento hanno avuto accesso al libro in anteprima. Il grande servizio della rivista specializzata in gossip sulle celebrità comprende articoli di ogni tipo: un’intervista, le “scene di gelosia” dei suoi ex, le smentite del libro, le quindici rivelazioni più sorprendenti e la verità che si cela dietro la canzone De niña a mujer di Julio Iglesias.
Sin dal suo arrivo in Spagna, nel 1970, Preysler è stata una presenza costante nella cronaca mondana grazie alla sua relazione con il cantante. Ora è lei stessa a raccontare tutta la sua storia – anche se, in realtà, lo ha fatto per anni a puntate, a colpi di esclusive.“Alla mia età, posso ormai farlo. Si sono dette tante falsità su di me nel corso degli anni e non mi sono mai preoccupata di smentirle, ma ora ho deciso di raccontare la verità”, dichiara Preysler all’inizio dell’intervista. E perché proprio adesso? La risposta è chiara: vuole che i suoi nipoti, a cui dedica il libro, conoscano la vera storia della loro nonna, raccontata in prima persona.
La sua vita non lascia indifferenti: si è sposata con un cantante, con un marchese, con un ministro socialista e ha avuto una relazione con uno scrittore premio Nobel. Quest’ultimo capitolo è quello che suscita più curiosità, soprattutto dopo il silenzio mantenuto dal bel mondo in seguito alla morte di Mario Vargas Llosa, lo scorso aprile. Ma prima di arrivare a questo punto, Preysler vuole anche spiegare come ha vissuto il matrimonio con Julio Iglesias e i tradimenti del cantante – un segreto di Pulcinella. “Per compiacerlo, mi sono dimenticata di me stessa e sono diventata il suo ideale di donna. Volevo dargli serenità e fare in modo che la nostra relazione non interferisse con il suo lavoro. Così, il mondo di Julio si ampliava sempre di più, mentre il mio si restringeva riducendosi alle quattro mura di casa”, racconta in un passaggio del libro.
Da quella unione nacquero i suoi tre figli maggiori: Chábeli, Julio José ed Enrique. “Gli dissi che sapevo dei suoi tradimenti. Speravo che li negasse e mi dicesse di non dar retta ai pettegolezzi… ma non fu così. Tra noi calò un silenzio pesante. Mi guardò, abbassò gli occhi e ammise che era tutto vero. Rimasi senza forze, senza voce. Dopo quella notte non dormì più a casa”, rivela ancora
Con un gesto senza precedenti, quando in Spagna non esisteva ancora la legge sul divorzio, la coppia annunciò la propria separazione con un comunicato pubblicato su ¡Hola!: “L’infedeltà di Julio fu la ragione principale della separazione, non del divorzio, perché allora non era consentito. Non c’è mai un solo colpevole quando un matrimonio finisce. Eravamo entrambi molto giovani. Julio era costretto a viaggiare e a passare lunghi periodi lontano da casa, perché stava diventando l’artista importantissimo che poi è stato. Io mi sentivo intrappolata, sola, costretta a prendere decisioni senza l’aiuto di un marito”, afferma oggi, quasi cinquant’anni dopo.
Confessa anche che il momento più duro della sua vita fu quando dovette separarsi dai figli maggiori per motivi di sicurezza, dopo il sequestro di Julio Iglesias Puga, il padre del cantante.
Due anni dopo l’annuncio della separazione dall’artista, Preysler si risposò con il marchese Carlos Falcó: “Era fondamentalmente un uomo buono, che ha cercato, per tutta la vita, di rendere felici le persone che aveva accanto. Chi ha avuto la fortuna di conoscerlo non lo dimenticherà mai”, scrive a proposito del padre di sua figlia Tamara, morto nel 2020. E aggiunge nell’intervista: “Durante il nostro matrimonio ho imparato davvero quanto può essere bella la vita: l’opera, lo sport, i viaggi, la campagna… Ho vissuto con Carlos tutte queste cose”.
Ancora sposata con Falcó, conobbe Miguel Boyer, che sarebbe poi diventato il suo terzo marito. “Miguel e io ci eravamo innamorati. È successo senza che nessuno dei due lo avesse previsto e, naturalmente, senza voler ferire nessuno. Ovviamente non potevo evitare che Carlos si sentisse tradito e addolorato quando seppe della nostra relazione. Avemmo una conversazione tesa e triste, capimmo che il nostro matrimonio era finito e il nostro mondo andò in frantumi”, racconta nelle memorie.
Con l’ex ministro socialista visse anni felici, ma ammette che furono segnati dalla gelosia di lui: “Aveva l’assurda ossessione di credere che tutti si innamorassero di me. Col passare degli anni, la gelosia aumentò. Non sopportava che io ridessi con qualcuno che non fosse lui. Una volta lo pregai di andare da uno psichiatra per cercare di risolvere la cosa”. E continua: “Spesso dovevo telefonare agli amici con cui eravamo usciti a cena o a una festa per scusarmi delle sue scenate”.
E infine arriva il capitolo più atteso: la sua relazione con lo scrittore peruviano. “Mentre uscivamo da una festa, mi baciò in ascensore. Ho vissuto con lui quasi otto anni e ho potuto conoscerne il lato più umano, più quotidiano, la sua vera personalità, molto complessa, con aspetti che molti ignorano, perché sapeva nasconderli bene”, racconta nel libro. Attraverso le lettere manoscritte di Vargas Llosa, Preysler rievoca il loro legame: “Riflettono la realtà della mia storia con Mario, di come fosse la nostra relazione, senza intermediari né interpretazioni. Le lettere sono lì, e il lettore potrà giudicare da sé”. Include anche l’ultima, quella della rottura, nel 2022: “Per favore, manda qualcuno a prendere tutte le tue cose”. “Non c’era altro modo per porre fine alla relazione. Non ho avuto occasione di salutarlo prima della sua morte, né la famiglia me lo avrebbe permesso”, afferma nell’intervista.