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 2025  ottobre 23 Giovedì calendario

«I migranti? Pericolosi, le vostre figlie lo sanno» E le donne insorgono contro la frase di Merz

Le ha invocate, le ha chiamate, e loro sono venute. Fin sotto la sede della Cdu, anche se il cancelliere avrebbe preferito evitarlo, le «Tochter gegen Merz», le figlie contro Merz, hanno sfilato di sera con cartelli in mano, un serpentone con qualche migliaio di Tochter vecchie e giovani, per dirgli di non parlare a loro nome. Capitanate da Lisa Neubauer, che un tempo organizzava i Friday for Future. «Lei ha figlie?», ha detto il cancelliere a un giornalista, suggerendogli di chiedere a loro se si sentono sicure a uscire di sera.
È da una settimana che Merz è sulla graticola – rifiutando sempre di correggersi o ritrattare —, e la Germania immersa in una polemica sulla sicurezza che invece di scemare non fa che crescere ogni giorno. Tutto è iniziato quando Merz, in un comizio, si è lanciato in una di quelle fulminanti definizioni che l’hanno reso un efficace oratore d’opposizione (e più problematico da cancelliere, almeno stando alla tradizione tedesca). Parlando di migranti, davanti a un governatore dell’Spd che annuiva, ha detto: «Ma certo, nell’immagine delle città abbiamo ancora questo problema, ed è per questo che il ministro dell’Interno lavora per attuare rimpatri su larghissima scala».
Come si traduce Stadtbild? Una di quelle parole composte – da città (Stadt) e immagine (Bild) – istintivamente comprensibili e pressoché intraducibili: paesaggio urbano, ambiente cittadino, immagine cittadina? E mentre i traduttori si scervellavano su come renderlo nelle altre lingue, la sostanza suonava agli occhi di molti come una gaffe razzista: un cancelliere turbato che il decoro delle città venga rovinato dagli stranieri. «Ecco un cancelliere tedesco che fa un commento razzista», ha affermato lo storico Ilko-Sascha Kowalczuk, mentre altri accusavano Merz di avere una Stadtbild della Germania ferma agli anni Cinquanta. Qualcuno ironizzava: e i turisti tedeschi con la pancia all’aria e la lattina di birra in mano, non rovinano la vista maiorchina? Come se non bastasse, pochi giorni dopo Merz ha precisato di «non avere nulla da ritrattare», e ha aggiunto il commento sulle figlie. Istigando altre reazioni inferocite: a rigor di matematica, ha notato qualche femminista, le Tochter in Germania sono 40 milioni, la metà della popolazione; mentre la verde Ricarda Lang, che ha una lingua più affilata di Merz, gli ha risposto: «Forse le figlie sono anche stanche del fatto che Friedrich Merz si interessi ai loro diritti e alla loro sicurezza solo quando può usarle per giustificare le sue politiche completamente retrograde?».
Ma non è una questione semantica, tanto meno marginale. Pare evidente a molti che Merz sia tornato sui temi cari ad Alternative für Deutschland. La scorsa settimana, è detonato come una bomba un articolo di Stern in cui tre figure eccellenti della Cdu (tra cui Karl-Theodor zu Guttenberg e un suo ex consigliere) hanno chiesto di metter fine al Brandmauer contro l’Afd, di trattare l’estrema destra come un partito normale. Giammai, ha risposto il cancelliere: sono il nostro avversario principale, «vogliono distruggere la Cdu, perché vogliono distruggere il sistema». D’altra parte, i sondaggi sono lì: quasi tutti danno l’Afd primo partito, di due-tre punti sopra la Cdu, scesa al 24%. Quando si è votato a febbraio, i cristiano-democratici avevano ottenuto il 28,5%, l’Afd il 20,8%. Gli attuali numeri, se confermati alle urne, sarebbero una rivoluzione. E il più stabile partito europeo sente, come mai prima, il fiato dell’estrema destra sul collo.