ilfattoquotidiano.it, 22 ottobre 2025
Fastweb down, migliaia di segnalazioni in tutta Italia. L’azienda: “Al lavoro per risolvere il problema”
Le pagine web che girano a vuoto, le email bloccate in uscita e le videochiamate di lavoro che si interrompono all’improvviso. È una mattinata di problemi di connessione per migliaia di italiani, e il problema ha un nome: Fastweb. Dalle prime ore di oggi, mercoledì 22 ottobre, la rete del provider sta registrando un vasto down su scala nazionale. “Fastweb + Vodafone conferma che è in corso un disservizio temporaneo su rete fissa. I tecnici sono al lavoro per ripristinare i servizi nel minor tempo possibile”, ha fatto sapere l’azienda confermando il problema e scusandosi “con i clienti coinvolti”.
Il portale Downdetector.it, che monitora in tempo reale i guasti delle infrastrutture di rete, ha registrato un picco di oltre 35.000 segnalazioni in poche ore. Si tratta di un numero estremamente elevato, che indica un problema diffuso e non limitato a singole aree. I problemi sono segnalati in tutte le maggiori città italiane: la mappa del disservizio mostra una concentrazione particolare a Roma, che risulta la città più colpita, ma le segnalazioni arrivano in massa anche da Milano, Torino, Napoli e da numerosi altri centri. Al momento anche il portale dell’azienda non è raggiungibile.
Contemporaneamente, i social network, in particolare X (ex Twitter), si sono riempiti di messaggi “piccati” di utenti che lamentano l’impossibilità di lavorare, studiare o semplicemente connettersi. Al momento, Fastweb non ha ancora rilasciato comunicazioni ufficiali sulle cause del guasto né sui tempi previsti per il ripristino completo del servizio.
Il down di Fastweb arriva a soli due giorni di distanza da un altro grave blocco che ha avuto ripercussioni globali: quello dei servizi di Amazon Web Services (AWS). Il guasto ai server di Amazon, partito dalla costa Est degli Stati Uniti, aveva tagliato fuori decine di milioni di utenti da servizi online molto diffusi, evidenziando come la concentrazione dell’infrastruttura web nelle mani di pochi, grandi soggetti, rappresenti un rischio sistemico.