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 2025  ottobre 22 Mercoledì calendario

Milano, arrestata la «super-truffatrice» di ActionAid. Il gip: «Inventava malattie e usava i figli come scudo, inclinazione criminale impressionante»

Una volta non poteva presentarsi in ufficio perché giurava fosse morto il marito (che oggi manco si sa chi sia), e un’altra volta c’era a suo avviso da crederle quando raccontava che uno dei quattro figlioletti supplicasse il datore di lavoro «non far più piangere la mamma»; e poi una ulcera perforante era capitata proprio il giorno in cui avrebbe dovuto riconsegnare il telefonino dopo le contestazioni della società, e ancora garantiva che una grave leucemia le fosse stata attestata da una sedicente ematologa (ora rivelatasi un’omonima che manco la conosceva); e un’altra volta ecco l’impossibilità di uscire da un supposto isolamento sanitario dovuto ai postumi dell’asserita chemioterapia, e poi un’altra corsa in ospedale stavolta per la figlia piccola malata di cuore, e infine la mail (falsa) di un dirigente di Poste Italiane che assicurava fosse tutto in regola sul conto che lei gestiva per la società. Peccato – riassume ora la giudice milanese delle indagini preliminari Sonia Mancini nel mettere agli arresti domiciliari la 47enne Francesca Marenco – sia stata solo una sua “articolata serie di menzogne e artifizi volta a nascondere» e proseguire «indisturbata la propria sistematica appropriazione di denaro proveniente da donazioni e destinato a perseguire scopi benefici»: 1 milione mezzo di euro sottratti ad ActionAid Italia tra il 2022 e il maggio 2024, quando Marenco, entratavi con un contratto a termine, per gestire la tesoreria (con la qualifica di Capo Unità Amministrazione come ha spiegato agli inquirenti la responsabile della sezione accountability di ActionAid) aveva ricevuto dall’associazione di volontariato le credenziali bancarie che presto era (non si sa come) riuscita a farsi cambiare da Poste Italiane.
Adesso dall’inchiesta della pm Giovanna Cavalleri emerge che la donna, con i soldi che le costano le imputazioni di appropriazione indebita, connessi reati fiscali, e accesso abusivo a sistemi informatici per l’abuso delle password, ha «ristrutturato casa, comprato un’auto, acquistato due box», perfino saldato «ingentissime rette per le scuole private dei figli», e pagato «cospicue somme al suo avvocato» modenese. Non una prima volta, peraltro. Perché già «fra il 2011 e il 2014 si era appropriata di 364.000 euro tramite l’home banking dello studio di commercialisti» dove lavorava, venendo condannata a 1 anno e 8 mesi. E perché altri 4 anni e mezzo li aveva avuti «per aver commesso una odiosissima truffa sentimentale» (400.000 euro per «spese mediche di finte patologie», e 1.700 euro al mese di affitto di una casa per quasi un anno) «ai danni di una donna indotta in errore sui suoi sentimenti», che Marenco aveva convinto a riconoscere l’ultimo dei quattro figli «facendole credere di averlo concepito con una procedura di fecondazione assistita a cui si sarebbe sottoposta per procurarsi cellule staminali con cui curare la propria gravissima patologia».
L’unica cosa vera, in questa che la gip qualifica come «impressionante inclinazione criminale» dell’arrestata avvalsasi della facoltà di non rispondere con l’avvocato Pasqualino Miraglia, è il fatto di avere i 4 figli che le valgono la custodia cautelare ai domiciliari anziché in carcere. Ma senza più quella larga autorizzazione che, mentre scontava le precedenti condanne in «detenzione domiciliare», aveva avuto dal Tribunale di Sorveglianza a spostarsi per motivi di lavoro. Anche perché, licenziata e denunciata il 10 giugno 2024 da ActionAid (che aveva ricavato ulteriori elementi dalle verifiche dei revisori di Pwc e dagli esperti di EY Forensic), Marenco era stata autorizzata dal Tribunale ad andare a lavorare a metà 2024 come «addetta alla contabilità» proprio in un’altra associazione di volontariato, la «Fondazione Progetto Arca». Dove ora gli inquirenti della sezione GdF della polizia giudiziaria della Procura verificheranno il contesto di due bonifici di 12.000 euro l’uno di «Fondazione Arca» fatti da Marenco sui propri conti nel 2024. Poi si aprirà la ricerca dei soldi, per la quale ActionAid ha già ottenuto l’anno scorso in sede civile un pignoramento sino a 2 milioni, e la gip Mancini una settimana fa ha ordinato anche in sede penale un sequestro preventivo di 1,5 milioni.