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 2025  ottobre 21 Martedì calendario

Eric Schmidt, ex ceo di Google (70enne) e la compagna Michelle Ritter (30 anni): soldi, stalking e ricatti

Michelle Ritter, imprenditrice tecnologica di 31 anni, ha denunciato Eric Schmidt, lo storico ex Ceo di Google: i due avevano una relazione extraconiugale. La donna lo ha accusato di stalking, abusi psicologici, manipolazione e sorveglianza digitale. In mezzo, anche alcuni affari. Le dinamiche di potere degli uomini ricchi della Silicon Valley, tra denunce per violenza domestica e ritorsioni.
Michelle Ritter, avvocata laureata alla Columbia nel 2021, per lungo tempo è stata considerata un’imprenditrice di buon fiuto. L’unica attività che era riuscita a far partire era Steel Perlot, una società di venture capital focalizzata sull’intelligenza artificiale. Nonostante un inizio promettente, però, si è rivelata una cattiva intuizione imprenditoriale. Schmidt stesso aveva investito circa 100 milioni di dollari in Steel Perlot, nel tentativo di puntare su un’azienda innovativa, che per molte testate, tra cui Forbes, non è stata gestita adeguatamente. Eventuali successi o insuccessi professionali di entrambi, però, non devono incidere sull’interpretazione delle dinamiche relazionali.
I due sono stati legati sentimentalmente, prima ancora di intraprendere affari insieme. Schmidt, che ha 70 anni, è sposato dal 1980 con Wendy Susan Schmidt, filantropa e donna d’affari conosciuta durante gli anni universitari a Berkeley. Schmidt è noto per aver ripetutamente tradito la moglie e per aver intrapreso varie relazioni extraconiugali, note o nascoste: si vocifera che i due abbiano un matrimonio aperto e queste relazioni siano consentite da entrambi i lati, ma non si sono mai espressi pubblicamente. Fatto sta che Ritter e Schmidt avrebbero convissuto per lunghi periodi in una villa molto lussuosa (61 milioni di dollari), ex proprietà Hilton e ricca di opere d’arte originali, a Bel Air.
La relazione tra i due, poi, è finita, ma con varie conseguenze. Il rapporto dei due si è rivelato ricco di dinamiche non rispettose, al punto che Ritter è arrivata a chiedere al tribunale la protezione per sé e il suo cane. Non solo: sostenendo di essere stata esclusa da conti, dispositivi elettronici e dalle proprie abitazioni private a New York, Miami e Aspen, come forma di ritorsione, ha chiesto la possibilità di utilizzare in esclusiva la proprietà di Bel Air. Nei documenti giudiziari sono presenti molte questioni che, in base alle dichiarazioni di Ritter, delineerebbero un rapporto di potere. In particolare, questo è evidente tra dicembre 2023 e gennaio 2024: pochi giorni dopo aver raggiunto un accordo riservato su alcuni «pagamenti sostanziali» da parte di Schmidt, Ritter ha fatto richiesta di ordine restrittivo per violenza domestica. L’imprenditrice aveva affermato che l’uomo la aveva fatta pedinare e sorvegliare, con un «sistema di sorveglianza assoluto» anche su mail e telefono, ma a gennaio la richiesta era stata ritirata, forse in seguito a un altro accordo. Ad arpiel, poi, l’uomo ha preteso che qualsiasi riferimento ad abusi o molestie venisse eliminato dai documenti legali e che al netto rifiuto della donna, lei avesse subito delle «ritorsioni immediate».
Ora la donne vive a Beverly Hills, da sola. Lui avrebbe avviato un arbitrato contro di lei, accusandola di abusi del sistema legale: lei aveva dichiarato di non potersi permettere le spese di difesa, ma le battaglie per la separazione e gli accordi riservati sono comunque andati avanti. Quella tra Schimt e Ritter è una questione molto complessa che dovrà essere analizzata, in modo razionale, da giudici e legali di pertinenza, ma una cosa è chiara: descrive un certo tipo di dinamiche di poter tipiche dei miliardari della Silicon Valley in cui il denaro diventa un’arma contro le donne con cui hanno relazioni.