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 2025  ottobre 21 Martedì calendario

Omicidio Garlasco, in tv il gran circo: tra magistrati, avvocati e giornalisti

A Garlasco il delitto è stato solo l’innesco: il triste spettacolo lo stanno facendo (o subendo) personaggi surreali che la cronaca e la tv hanno saputo inventarsi. E arrivati fin qui, eccone una lista parziale, in continuo aggiornamento:
Le sorelle Cappa: non sono mai state formalmente coinvolte nell’indagine sul delitto della cugina Chiara Poggi, perché non c’erano (e non ci sono) elementi a loro carico, ma siccome 18 anni fa hanno realizzato il cosiddetto “fotomontaggio” appeso al cancello, sono chiaramente capaci di tutto. Peccato che se tutti i mitomani fossero assassini, Rebibbia sarebbe grande quanto l’Australia. Al momento ci sono però due elementi molto pesanti a loro sfavore: testimoni chiave tutti morti che presto le Iene intervisteranno mediante seduta spiritica con Giucas Casella; il bicchierino della vodka e la tavola Ouija. E poi un’altra notizia da brividi che ha occupato le prime pagine per giorni: la Guardia di finanza voleva analizzare anche i conti correnti delle due sorelle, ma poi non l’ha fatto. Forse volevano controllare se le due – una delle quali avvocata ed entrambe figlie di un avvocato – avessero emesso un bonifico rapido con causale “corruzione giudice così ce la sfanghiamo” a favore dell’ex procuratore Venditti.
Massimo Lovati: in tanti anni di processi mediatici, non si era mai visto un personaggio così surreale e tragicamente votato alla missione inversa rispetto al proprio ruolo, ovvero impegnarsi con commovente ostinazione perché il proprio assistito si becchi l’ergastolo. Nell’ordine, ha: sostenuto l’innocenza di Alberto Stasi. Affermato che i genitori sono ignoranti come una capra. Che Sempio è un comunista disadattato. Che Bossetti doveva sostenere di aver solo abusato di Yara. Che “Napoleone voleva chiedere l’archiviazione. Quell’altro invece, quello dell’Opus Dei, quel maledetto… Civardi no”. Che l’ex pm Venditti giocava ai cavalli. Che Chiara Poggi è stata uccisa dalla massoneria bianca. Che ha preso i soldi in nero e non ha un conto corrente. Andrea Sempio, colto dal dubbio che forse il suo avvocato non giocasse esattamente a suo favore, lo ha sollevato dall’incarico. A quel punto, l’avvocato del suo ex avvocato, ha dichiarato che lo scontrino di Sempio, ovvero il suo alibi, è “carta straccia”, quindi ormai la vita di Sempio è una specie di catena di Sant’Antonio in cui il più innocuo tra i suoi contatti lo accusa di rapina a mano armata. Se il tutto non fosse sufficientemente surreale, si aggiunge la clinica albanese che si offre di rifare i denti gratis a Lovati, il quale parte per Tirana con le telecamere di Dentro la notizia a seguire l’impresa. Si dice che abbia anche chiuso un contratto da 5.000 euro a puntata con Giletti e che gli abbiano offerto il Grande fratello. Cosa manca, oltre a un cambio di sesso?
Angela Taccia: con l’altra avvocata di Sempio non va tanto meglio. In tv afferma che lei ha saputo della morte di Chiara Poggi dal suo ex (e amico di Sempio), Alessandro Biasibetti. Ricorda che lui la avvisò alle 14:30. Solo che Biasibetti a quell’ora non poteva saperlo, a meno che non fosse un complice dell’omicidio. Taccia allora ritratta in tv, dice che era un orario indicativo, incalzata dal conduttore come fosse un’indagata.
Liborio Cataliotti: il nuovo avvocato di Andrea Sempio è un penalista serio e per Sempio, nei primi dieci minuti, sembrava andare tutto bene. Poi è arrivato l’endorsement di chi? Di Franco Coppi? Di Giulia Bongiorno? No, di Wanna Marchi e Stefania Nobile che in una diretta in macchina hanno dichiarato: “Andrea Sempio ha fatto la scelta giusta, l’avvocato Cataliotti è affidabile!”. Considerato che lo dicevano pure del Mago do Nascimento e dello sciogli-pancia, immagino che il povero Sempio abbia sentito un brivido lungo la schiena.
Il procuratore capo di Pavia Fabio Napoleone: da sette mesi si accavallano fughe di notizie sulle indagini, dichiarazioni di avvocati che anticipano le mosse della procura, illazioni, accuse, sospetti sulla famiglia Poggi, fango, addirittura master a pagamento in cui si usano le foto dell’autopsia della vittima, il tutto amplificato dai più beceri giornali e programmi tv, e chi è l’unica fonte a cui risponde direttamente, per smentire qualcosa? L’affidabilissimo Fabrizio Corona perché un avvocato avvinazzato, nel suo programma di gossip, sostiene che Napoleone è influenzato dal sostituto Ciavardi.
Alessandro De Giuseppe: l’ineffabile inviato delle Iene sostiene che il movente dell’omicidio sia chiaro, “molto più semplice di quello che sappiamo”. Secondo lui “qualcuno ha scoperto un rapporto che Chiara poteva aver avuto con un suo familiare, la pedofilia non c’entra”, ha detto su YouTube. Poco prima ha dichiarato sempre su YouTube: “Il pedofilo che Paola Cappa ha accusato di molestie potrebbe avere a che fare con il movente”. Insomma, il movente gli è talmente chiaro che intanto questa chiarezza gli è costata 10.000 euro di condanna per diffamazione a Stefania Cappa.
Pino Rinaldi: il giornalista-segugio ha sostenuto che l’alibi di Marco Poggi non sia stato sufficientemente verificato: “La procura analizzerà spero quelle fotografie in montagna”, ha affermato. Poi gli hanno affidato una striscia quotidiana su La7 e per gli approfondimenti su Garlasco si sta avvalendo della collaborazione di tal Luigi Grimaldi il quale su twitter ha sostenuto che: a) Sempio andava in vacanza a Ceriale, dove le Bestie di Satana hanno incontrato per la prima volta il diavolo. b) Ha supposto che Sempio fosse in una foto della laurea di Stefania Cappa, ma si trattava di un altro “calvo”. C) che Marco Poggi non fosse in montagna con i genitori. D) che Ignoto 3 era confermato e quindi “crollano tutti i teoremi su Stasi” e) che era scomparso un soprammobile a forma di cammello dalla scena del crimine ma non aveva visto bene, c’era. E) che i tatuaggi sono una pista. F) ha collegato i misteri di Garlasco al mistero dell’orinatoio di Duchamp.
Giuseppe Brindisi: In un incontro estivo a Marina di Pietrasanta, il più accanito difensore dell’innocenza di Stasi, ha dichiarato: “Stasi me lo dovete tirar fuori dal carcere!”. Poi, prima di scoprire che Ignoto 3 era una salma in obitorio, ha urlato alle folle: “Ve lo dico, NON CI SONO STATE CONTAMINAZIONI, mi assumo la responsabilità di ciò che sto dicendo, mi spernacchiate dopo!”. Poi “Se c’è stata contaminazione i dieci responsabili li metti tutti dentro o vent’anni di fucilazione!”. Eviterò lo spernacchiamento, ma i vent’anni di fucilazione ai tecnici di laboratorio non li ho ben capiti: vanno fucilati a salve?