repubblica.it, 21 ottobre 2025
Slovacchia, 21 anni all’uomo condannato per aver sparato al premier Robert Fico
Un tribunale della Slovacchia ha condannato l’uomo accusato del tentato assassinio, avvenuto lo scorso anno, del primo ministro populista Robert Fico, riconoscendolo colpevole di attacco terroristico e condannandolo a 21 anni di carcere. Juraj Cintula, 72 anni, era accusato di aver sparato a Fico il 15 maggio 2024, mentre il premier salutava i sostenitori dopo una riunione di governo nella città di Handlová, a circa 140 chilometri a nord-est della capitale Bratislava.
La sentenza è stata emessa dal Tribunale penale specializzato della città di Banská Bystrica. Cintula era stato arrestato subito dopo l’attacco e trattenuto in carcere. Durante gli interrogatori aveva respinto l’accusa di essere un “terrorista”.
Fico fu colpito all’addome e trasportato d’urgenza all’ospedale di Banská Bystrica, dove subì un intervento chirurgico di cinque ore, seguito due giorni dopo da un’altra operazione di due ore. Ora si è completamente ristabilito.
Cintula ha dichiarato che il suo gesto era motivato dal disaccordo con le politiche del governo. Ha rifiutato di testimoniare in aula, ma ha confermato che le dichiarazioni rese agli inquirenti sul suo movente restano valide.
Nel testo della sua testimonianza, letto in aula da un procuratore, Cintula ha detto di essere contrario a varie decisioni del governo Fico, tra cui la chiusura dell’ufficio speciale anticorruzione, la fine degli aiuti militari all’Ucraina e l’approccio del governo alle questioni culturali. “Ho deciso di ferire il primo ministro, ma non avevo intenzione di uccidere nessuno,” ha dichiarato. Ha aggiunto di essersi sentito sollevato nel sapere che Fico fosse sopravvissuto.
Inizialmente Cintula era stato accusato di tentato omicidio, ma la procura ha poi ritirato questa accusa e l’ha sostituita con quella più grave di attacco terroristico, sulla base di nuove prove acquisite, senza però fornire ulteriori dettagli. All’inizio le autorità avevano parlato di un attacco politicamente motivato compiuto da un “lupo solitario”, ma in seguito hanno ipotizzato che una terza persona possa aver agito “a beneficio dell’attentatore”.
Fico, che non era presente al processo, ha dichiarato di non provare odio nei confronti del suo aggressore, di averlo perdonato e di non voler intraprendere azioni legali contro di lui.
Figura da sempre divisiva in Slovacchia e anche all’estero, Fico è tornato al potere per la quarta volta dopo che il suo partito di sinistra Smer (Direzione) ha vinto le elezioni parlamentari del 2023, facendo campagna con un messaggio filo-russo e antiamericano.
I suoi critici lo accusano di aver abbandonato la linea filo-occidentale della Slovacchia e di seguire l’esempio del premier ungherese Viktor Orbán. Migliaia di persone hanno più volte manifestato a Bratislava e in altre città slovacche per protestare contro la posizione filo-russa di Fico e le sue politiche.