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 2025  ottobre 21 Martedì calendario

Andrea, l’ultimo scandalo: il principe non paga l’affitto da oltre vent’anni

Il famigerato principe Andrea non paga l’affitto da oltre vent’anni. È la sensazionale rivelazione del Times riguardo il Royal Lodge, la magione principesca da trenta stanze nella tenuta di Windsor, dalla quale re Carlo da mesi sta cercando di sfrattare il fratello, implicato negli scandali sessuali legati a Jeffrey Epstein.
Il quotidiano britannico ha infatti ottenuto una copia del contratto di locazione del Royal Lodge. Nel documento si legge che, sebbene il principe abbia pagato 1 milione di sterline per il contratto di locazione e almeno 7,5 milioni per lavori di ristrutturazione completati nel 2005, a partire dal 2003 ha corrisposto un affitto annuo simbolico di un cosiddetto “peppercorn”, “un grano di pepe (se richiesto)”.
Secondo il contratto, l’ex duca di York, che la settimana scorsa ha rinunciato a tutti i suoi titoli dopo le nuove accuse contro di lui nelle memorie postume di Virginia Giuffre anticipate da Repubblica, ha il diritto di vivere nella proprietà insieme alla famiglia fino al 2078. Per famiglia si intende l’ex moglie – ma tuttora convivente – Sarah Ferguson (che ha altrettanto rinunciato al titolo di duchessa di York) e le loro figlie Eugenia e Beatrice. Il contratto di affitto prevede anche una clausola secondo cui il Crown Estate – l’ente che gestisce le proprietà della Corona a beneficio dei contribuenti britannici, che ha eccezionalmente condiviso i documenti con il Times – dovrebbe versare ad Andrea circa 558.000 sterline se lui rinunciasse al contratto di locazione. Mentre un risarcimento di 185.865 sterline l’anno sarebbe dovuto al principe fino al 2028, ovvero quando si compierebbe il 25esimo anno dell’accordo di affitto.
Insomma, a differenza di quanto si credeva in passato, è oramai evidente che non è vero che Andrea ha pagato 1 milione di sterline per il contratto del Royal Lodge (dove viveva anche la Regina Madre, mamma di Elisabetta II), oltre a un affitto “fittizio” di 260mila sterline all’anno dal 2003, più l’impegno a finanziare lavori di ristrutturazione per 7,5 milioni. Perché il contratto pubblicato dal Times conferma che l’affitto fittizio sarebbe stato dovuto solo nel caso in cui non avesse completato i lavori. L’affitto simbolico di “un grano di pepe” spiega anche come Andrea e la sua ex moglie Sarah Ferguson siano riusciti a permettersi di continuare a vivere nella villa, nonostante tutti gli scandali e le polemiche. Non solo. L’anno scorso re Carlo ha tagliato i fondi ad Andrea, rimuovendo la sua indennità annua di 1 milione di sterline, lasciandogli come unica fonte di reddito dichiarata una pensione di 20.000 sterline per il suo passato impegno nell’Aeronautica Militare.
Ma restano molti dubbi e misteri. Per esempio: come fa Andrea a finanziarsi bodyguard e sicurezza, che si stima costino circa 3 milioni di sterline l’anno per lo svergognato principe? Inoltre, sempre il Daily Mail oggi scrive come Andrea non abbia ricevuto una grossa eredità dalla madre Elisabetta, smentendo un’altra credenza popolare.
Insomma, dove prende i soldi il principe? Intanto, Scotland Yard continua a indagare se Andrea abbia chiesto a un agente della sicurezza reale di “trovare informazioni compromettenti” sulla sua accusatrice Virginia Giuffre, e così infangarla, come ha rivelato il Sun ieri. Andrea continua a smentire categoricamente tutte le accuse. Ma la pressione sulla Royal Family cresce sempre di più. Come scrive il Guardian, la deputata Rachael Maskell ha chiesto ai Windsor di spiegare come Andrea abbia potuto finanziare l’accordo extragiudiziale da 12 milioni di sterline con la Giuffre.Sebbene Andrea abbia accettato di non utilizzare i suoi titoli, mantiene legalmente il ducato di York, che può essere revocato solo con un atto del Parlamento – cosa che non è mai successa a un alto membro della famiglia reale in oltre un secolo – mentre rimarrà principe in quanto figlio della defunta Regina.
Maskell ha scritto al governo Starmer per sostenere il suo disegno di legge che conferirebbe a una commissione parlamentare il potere di revocare formalmente i titoli a un membro della Royal Family, leggi Andrea.