repubblica.it, 21 ottobre 2025
La Lega porta la macchina di Majorana al Senato. La protesta degli scienziati: “Nessuna prova”
Nelle intenzioni di chi ne sostiene l’efficacia dovrebbe annichilire la materia, produrre energia infinita, trasformare la gommapiuma in oro e persino ringiovanire le persone. È la macchina di Majorana che il fisico italiano scomparso misteriosamente nel 1938 non descrisse mai. L’imprenditore Rolando Pelizza raccontò però di averlo incontrato in un monastero dell’Italia del Sud e di avere costruito sulle sue indicazioni la macchina multifunzionale. Nel 2022 Pelizza è morto ma c’è chi continua a sostenere l’efficacia della macchina: per loro l’appuntamento è domani 22 ottobre in Senato, in conferenza pubblica organizzata su iniziativa del vice-presidente leghista del Senato Gian Marco Centinaio, già ministro delle Politiche agricole.
È il Cicap a rendere noto l’appuntamento. Per il Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze nato per iniziativa di Piero Angela, si tratta di «una narrazione a senso unico, dunque, in cui la voce della razionalità è lasciata fuori». Il comitato – attivo nel contrasto alle fake news – cita il lavoro del fisico Lorenzo Paletti, che ha pubblicato l’anno scorso un documentato libro sul tema, L’ultimo segreto di Majorana. La macchina di Rolando Pelizza, secondo il quale «Pelizza non ha mai prodotto prove verificabili e riproducibili né del suo rapporto con Ettore Majorana né dell’efficacia della cosiddetta macchina» e «le presunte evidenze, lettere, foto e filmati, non hanno superato controlli indipendenti».
Secondo il Cicap anche il biografo di Majorana, Erasmo Recami, espresse dubbi sull’autenticità del materiale relativo alla macchina osservando che «in assenza di dati pubblici, misure, repliche e revisione tra pari, restiamo nel campo del racconto». Lorenzo Montali è il presidente del Cicap: «Il Parlamento non è il luogo in cui si decide il valore delle prove scientifiche. Tanto più se si organizzano convegni a senso unico, il cui unico esito rischia di essere quello di dare una credibilità pubblica ad affermazioni che non sono supportate da prove adeguate».