corriere.it, 21 ottobre 2025
Parenzo: «Cruciani è il Woodward del trash». E Cruciani: «Per trovare gli ospiti della Zanzara faccio ricerche scientifiche e chiedo anche a Max Felicitas»
Uno, dell’altro, dice: «È un secchione. Vive di schemini».
L’altro, all’uno, replica: «Tu non prendi uno straccio di appunto o, se lo prendi, lo prendi a caso su pezzetti di carta indecenti».
«Falso: ho qui l’agenda con pagine di appunti ben scritti».
«Un’agenda che poi perdi. Le perdi tutte».
Giuseppe Cruciani vs David Parenzo. Il primo di nero vestito, anelli d’ordinanza, intercettato negli studi di Radio24 prima della messa in onda. Il secondo in videocollegamento da Roma (l’agenda che si alza a riempire tutta l’inquadratura è sua). Dietro le quinte della Zanzara, trasmissione bandiera del politicamente scorretto: con i due timonieri si parla dello show che arriva all’Unipol Forum il 21 ottobre (raffica di sold out altrove, riusciranno i nostri a conquistare anche l’arena da 15 mila posti a sedere?), di ospiti sempre più sopra le righe. Tuttavia è sulla dinamica umana (la loro) che salta fuori l’insospettabile.
Cioè il precisino tra i due sarebbe Cruciani?
Parenzo: «Confermo. Organizzato allo sfinimento, pianifica tutto, ogni cosa una scaletta. Deve intervistare un terrapiattista? Si prepara come dovesse intervistare un capo di Stato, come se in radio arrivasse Mario Monti. Ciò mi manda ai matti anche perché, se sgarri tu, è la fine...».
E Parenzo sgarra spesso?
Cruciani: «Parenzo penso non abbia nemmeno un posto in cui segnare gli appuntamenti. È regolarmente in ritardo. A volte mi sono innervosito, lo ammetto».
La coppia però regge.
Cruciani: «Da 14 anni...».
Giuseppe Cruciani è il bomber della trasmissione che racconta (da sottotitolo) «l’attualità senza tabù, senza censure, senza tagli alle vostre opinioni». A David Parenzoè affidato il controcanto. Entrambi giornalisti, Cruciani del ’66, romano trapiantato a Milano («Ci vivo da 25 anni); Parenzo dieci anni più giovane, nato a Padova, transitato a Milano, oggi romano.
Come vi siete incrociati?
Parenzo: «Lui mandava in onda spezzoni in cui io, che conducevo Iceberg, mi dissociavo da alcune affermazioni di persone in studio: “Scusi, l’ha detto lei, io ho una figlia e un mutuo”. Luca Telese ci invita a Tetris, poi andiamo a cena a Roma da Baffetto. Per ore ne ho sparate di ogni e lui mi dice: perché non vieni a spararle da me?».
Cruciani: «Facevamo i collegamenti dai posti più assurdi: in treno dove cadeva la linea, in autobus. Dato che lui non aveva la patente».
Anche questo inaspettato.
Parenzo: «Presa a 38 anni. Adesso ce l’ho e, per la cronaca, i figli sono quattro e il mutuo è esaurito».
Siete amici o solo colleghi?
Parenzo: «Più che colleghi, più che amici. Se non ti stimi non vai avanti tanto tempo: noi ci sentiamo un sacco di volte al giorno, cazzeggiamo. Di persona non ci incrociamo spesso perché viviamo in due città diverse, eppure ci conosciamo talmente bene che se guardo la rassegna stampa la mattina so già quale sarà la scaletta della trasmissione. Non serve nemmeno metterci d’accordo».
Cruciani: «Coppie sul lavoro ne saltano, conducono ma non si apprezzano all’esterno. Noi su tantissime cose la pensiamo all’opposto: il contraddittorio è leale, schietto. Se non sei in sintonia perfetta non ti esponi per così tanti anni a critiche di fare il trash, di essere divisivo, non affronti migliaia di persone in uno spettacolo. Al Forum di Assago sarà pazzesco».
Il Forum è una bella prova. Ansia?
Cruciani: «Grande sbattimento organizzativo. I contatti con gli ospiti vanno avanti fino all’ultimo. Ci sarà Red Ronnie. Non sveliamo mai tutti i nomi prima di andare in scena».
Anche perché «qualcuno magari ce lo arrestano un minuto prima» (cit. Parenzo).
Parenzo: «Se vai a teatro e vedi Romeo e Giulietta sai come va a finire, se vai a un concerto sai che ci sarà il tal cantante. Da noi c’è il bello dell’imprevisto: il rischio che arrivino i carabinieri a pigliarsi qualcuno degli ospiti è sempre alto. Ogni città ha il suo genius loci e noi cerchiamo di averlo sul palco».
A proposito di arresti, un «genius» (citazione) milanese sarebbe dunque Davide Lacerenza?
Cruciani: «È uscito dal carcere. Se volesse venire...».
Ma perché questi ospiti?
Cruciani: «La Zanzara non teme il trash, dà spazio a chi fa discutere. A Milano la vicenda della Gintoneria è tanta roba».
Frequentavate la Gintoneria?
Parenzo: «Non ci sarei mai andato».
Cruciani: «Tre-quattro volte ma me ne sono andato sempre a mezzanotte. Il mio obiettivo sarebbe avere al Forum Wanna Marchi...».
Praticate il politicamente scorretto «come antidoto al conformismo». Oggi però pratica il politicamente scorretto pure il presidente degli Stati Uniti: non siete più di nicchia.
Cruciani: «Prima di tutto non cerchiamo una nicchia da sfruttare a ogni costo. E poi di sacche politicamente corrette, woke, ce ne sono ancora tante».
Parenzo: «Trump ha portato al governo atteggiamenti da bar e io lo trovo agghiacciante».
In trasmissione la gente litiga. mai temuto che la situazione degenerasse?
Cruciani: «In alcuni momenti la tensione mi ha molto preoccupato. È capitato che Musterè e Adama, i maranza, quasi venissero alle mani con Enzo Spatalino. Li abbiamo fermati».
Per selezionarli fate dei casting?
Parenzo: «Cruciani è il Woodward del trash. Fa ricerche serissime».
Il metodo della Zanzara.
Cruciani: «Ad agosto mi metto a fare telefonate ad alcune “fonti”, gente che conosce cosa si muove nel mare magnum del web. Personaggi che magari hanno ancora poco seguito. Tra quelli con cui mi consulto c’è il pornoattore Max Felicitas».
Caratteristiche richieste?
Cruciani: «Essere eccessivi, tenere linee nette e precise. I moderati non ci interessano».
Li colloquiate?
Parenzo: «Dopo che ho una rosa di nomi un team fa ricerche, approfondisce. Arriva anche gente autocandidata. In un giornale ci sono le redazioni politiche, la cronaca, gli esteri. Noi abbiamo la redazione del trash».
Li mandate in onda un po’ e poi li mollate.
Cruciani: «Noi siamo liberi».
Non stanca l’eccesso?
Cruciani: «Dai numeri non direi. Non siamo solo eccesso».
Appunti a parte, voi due su cosa vi siete scontrati?
Cruciani: «Durante il Covid David ha molto contestato la mia decisione di invitare persone che avessero idee no vax. Io non li appoggio, però li facevo parlare».
Parenzo: «E dare spazio a certe idee era comunque pericoloso e negativo per la salute di tutti».
Uno dei vostri ospiti, Mauro da Mantova, dichiaratamente no vax, poi è morto.
Cruciani: «C’è anche chi ha detto che era stata anche colpa della Zanzara che lo aveva appoggiato, che lo aveva incitato. Noi non incitiamo nessuno. Lui è morto non per colpa nostra».
Avete partecipato alla convention di Forza Italia, poi lei ha fatto un post: «Mi candido sindaco di Milano». Post sparito. Che fa, si candida o no?
Cruciani: «È sparito perché c’è stato un errore sul lancio e avrebbe dovuto uscire dopo un paio di settimane. Comunque era una provocazione: il centrodestra cerca sempre candidati pettinati, dell’establishment, invece serve un descamisato. Un Salvini, che è milanese però poi non si candida mai».
Lei è tentato dalla politica?
Cruciani: «No! Per un fatto economico e perché ti passano ai raggi X».
In una giunta della Zanzara chi vorrebbe?
Cruciani: «Alla sicurezza Samuele Cicalone (lo youtuber sedicente giustiziere social, ndr). In squadra rivorrei Sergio Scalpelli (già assessore con Albertini)».
Parenzo: «Scalpelli è serio e preparatissimo e lo voterei anche io».
Perché Parenzo, con il governo la Zanzara, andrebbe all’opposizione.
Parenzo: «Certamente sì».
Conoscete bene Milano. In questi anni è cambiata?
Parenzo: «Il problema degli affitti è drammatico. Anche per gli studenti: la politica non può stare senza fare niente. Costruisci? Ogni 20 appartamenti due vanno a canone calmierato».
Cruciani: «L’affitto per gli universitari non può essere un problema. Uno mica è obbligato a vivere qui».
Pronti per Assago?
Cruciani: «Pronti. Certo, siamo andati a cercare la sfida complessa: prima di noi c’è Lady Gaga per due giorni».
La sera stessa gioca l’Inter.
Cruciani: «A me non interessa perché tifo Lazio. Chieda a Parenzo, l’interista è lui. Ah, no: è interista ma non gli interessa il calcio quindi nemmeno sa qual è la partita».
Parenzo: «Quando vivevo a Milano andavo a vedere le partite solo perché mi piaceva tantissimo Moratti. Comunque che gioca l’Inter lo so: c’è la Champions, con Union SG».
Cruciani: «L’ho visto: ha googlato».