il Fatto Quotidiano, 20 ottobre 2025
La sai l’ultima?
Milano È andata in scena la 47esima edizione del Palio delle Oche, protestano gli animalisti
A Lacchiarella, nell’hinterland milanese, si corre da mezzo secolo il Palio dell’Oca: sette cantoni, sette pennuti e altrettanti “rigiu” che devono guidarli a colpi di voce – strillando come ossessi – lungo un circuito, senza toccarli mai. Una tradizione nata nel 1976 per celebrare l’antica fama del paese “famoso per le sue oche”, come scriveva Cesare Cantù. Ma oggi anche questa corsa è ferocemente contestata dalle associazioni animaliste: la Lndc e il Codacons avevano chiesto di annullare l’edizione 2025, denunciando “stress, paura e sofferenza” inflitti agli animali e ricordando che il Codice penale punisce chi li sottopone a fatiche incompatibili con la loro natura. Le ultime edizioni non sono state serene: l’anno scorso volarono bottiglie, due anni fa arrivarono i carabinieri in assetto antisommossa; quest’anno sono volate, si fa per dire, solo le oche, ma le polemiche non sono mancate. Per la cronaca, ha vinto il Canton dela Betula.
Maryland Il proprietario di un pick up elettrico usa il veicolo come fonte di energia per casa sua e per tutta la rete locale
Brian Foreman,ingegnoso cittadino del Maryland, ha trasformato la sua auto in una centrale: usa un pickup elettrico Ford F-150 Lightning sia come fonte di energia d’emergenza per casa sua che per vendere energia alla rete elettrica locale. Durante un blackout di sei ore ha alimentato la sua abitazione per tutta la durata del disagio, ma se ne avesse bisogno potrebbe farlo per una settimana. Foreman partecipa a un programma pilota della compagnia elettrica BGE che, in cambio di qualche centinaio di dollari, attinge alla batteria del suo veicolo nei momenti di picco della domanda (tra le 17 e le 21). Il suo truck può immagazzinare energia equivalente a 10 batterie domestiche Tesla Powerwall e alimentare una casa media per oltre quattro giorni. Sebbene la tecnologia sia promettente per stabilizzare le reti elettriche sovraccariche, ci sono ancora ostacoli: l’installazione è complessa (Foreman ci ha messo sei mesi), e bisogna convincere i proprietari di veicoli elettrici a partecipare.
The Donald Time fa i complimenti a Trump per il “trionfo” su Gaza, ma lui s’incazza per la foto: “Sono flaccido e pelato”
Dal presidente pazzerello con i capelli rossi ci si aspetta un po’ di tutto. L’ultimo nemico sono i grafici del Time: Donald Trump ha gradito l’articolo che gli è stato dedicato per celebrare il suo ruolo nel cessate il fuoco a Gaza – titolo di copertina: “Il suo trionfo” – ma s’è incazzato ancora di più per la foto scelta a corredo. “Potrebbe essere la peggiore di tutti i tempi”, ha scritto su Truth all’una e mezza di notte, inaugurando l’ennesima crociata notturna contro la stampa. Nello scatto incriminato, il collo gli sembra troppo flaccido, i capelli troppo pochi, e sopra la testa spunta una “piccola corona sospesa” che, a suo dire, lo ridicolizza. “Mi hanno fatto sparire i capelli e poi messo qualcosa che fluttuava. Ridicolo”, l’editto presidenziale. L’articolo peraltro lo blandisce, ma per Trump non esiste vittoria senza una buona inquadratura. I suoi fan si sono subito mobilitati per difenderlo: “Avevano mille foto e hanno scelto la più brutta”. L’ennesimo sabotaggio mediatico.
Agropoli Singolare meraviglia, all’improvviso: una cicogna si ferma a riposare nel parcheggio del centro commerciale
Parafrasando l’immmortale verso di Rihanna – “We found love in a hopeless place”: la bellezza a volte si manifesta in luoghi insoliti, davvero insospettabili. Ad Agropoli è comparsa una cicogna nel parcheggio di un centro commerciale. Come una creatura aliena, ha deciso di interrompere la sua rotta migratoria per poggiarsi sull’asfalto, le auto parcheggiate e i carrelli della spesa. È rimasta lì immobile per diversi minuti, bellissima e assurda, a lasciarsi fotografare dai passanti. Perché si sia fermata proprio in quel luogo rimane un mistero: non è chiaro se fosse stanca, spaesata o magari attirata dalle luci dei negozi. Di certo ha regalato a chi si è fermato a guardarla un contrasto poetico: un volatile maestoso, simbolo della natura libera, appoggiato su un manto d’asfalto, in mezzo alla gente che andava a fare compere. Desideri per il futuro: un puma da Ikea o una giraffa all’Esselunga.
Giornalismi Il Foglio, che aveva ironizzato sulla morte di Ranucci, fa scrivere l’articolo sull’attentato a Chatgpt
All’inizio dell’anno, lo straordinario cenacolo di intellettuali e cultori delle libertà dell’individuo che risponde al nome del Foglio aveva dedicato a Sigfrido Ranucci parole memorabili, di rara eleganza: “Venne tempestivamente inviato a Sumatra per lo tsunami: giorno dopo giorno, 250mila morti. Era il 2005, per Ranucci purtroppo sembrava fatta. È riuscito a tornare”. Se qualcuno le avesse lette, al di là della sempre più ristretta cerchia di addetti ai lavori e feticisti, queste parole avrebbero dovuto sprigionare una quantità di vergogna sufficiente a illuminare la redazione fogliante da qui al 2050. Invece il Foglio ha continuato ad essere il Foglio e nessuno ci ha più pensato. Venerdì lo stesso giornale ha deciso di raccontare l’attentato a Ranucci con un articolo generato dall’intelligenza artificiale. Nessun essere umano che lavora nella redazione di Cerasa ha avuto il coraggio di mettere la faccia e la firma sulla notizia di un attentato contro un giornalista a cui, tra le righe, avevano augurato la morte. Forse, tutto sommato, è più degno così.
Spagna L’impianto di una scuola si guasta di notte e diffonde per ore “Tanti auguri a te”: devono intervenire i vigili del fuoco
Tanti, tantissimi auguri. Nel cuore della notte, a Javalí Viejo, frazione di Murcia, un guasto all’impianto audio di una scuola ha mandato in tilt gli altoparlanti, che per oltre cinque ore hanno diffuso a tutto volume la versione spagnola di “Tanti auguri a te”. Una ninna nanna dell’orrore, iniziata alle 23 e interrotta solo alle 4.30 del mattino, quando i vigili del fuoco, chiamati da vicini ormai disperati, sono entrati nell’edificio per staccare la spina alla festa. Nel video diffuso dai pompieri si vedono le torce muoversi nel buio del cortile, mentre in sottofondo continua il jingle infernale: “Cumpleaños feliz, cumpleaños feliz…”. “Non volevamo rovinare la festa a nessuno – hanno scritto su X —, ma non era proprio il momento. I vicini non ce la facevano più”. Così la notte di Murcia si è trasformata in una performance surreale e quasi macabra: un villaggio insonne, un altoparlante impazzito e una canzone festosa che è diventata una tortura sonora.
Tokyo Nasce un servizio per affittare “nonne a domicilio”: per 20 euro l’ora un’anziana viene a tenerti compagnia in casa
In Giappone puoi affittare una nonna. Si chiama OK! Obaachan (“OK! Nonna”) ed è un servizio creato da un’azienda di “tuttofare al femminile” che impiega centinaia di donne, generalmente over 60. Con 3.300 yen di trasporto (circa 20 euro) e altri 3.300 l’ora, si può ricevere in casa una figura materna pronta a cucinare, dare consigli, mediare liti familiari o semplicemente fare compagnia. Il segreto, dicono le fondatrici, non è la praticità, ma il “sostegno emotivo”: calore umano in outsourcing. Dietro l’idea, un Paese che invecchia e si isola. In Giappone le persone sole over 65 sono più di 36 milioni, i centenari quasi 100mila. Una famiglia su cinque, nel 2050, sarà composta da un anziano solo. Il 39% dei cittadini ammette di provare spesso solitudine, e uno su quattro continua a lavorare dopo la pensione. Le “nonne a noleggio” servono allora anche a questo: colmare un vuoto affettivo, restituire un ruolo sociale, monetizzare la cura; anche il calore umano diventa un servizio a ore.