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 2025  ottobre 20 Lunedì calendario

Bayern Monaco, tifosi contro l’ingaggio del “misogino Boateng” condannato per lesioni alla ex

Un grande striscione “Chi dà spazio al colpevole condivide la sua colpa”. E ancora “Stabilire confini contro la violenza misogina: Jerome Boateng non dovrebbe tornare al Bayern Monaco”. L’ex difensore, campione del mondo, vorrebbe iniziare un percorso per diventare allenatore. E ha chiesto alla squadra con cui ha giocato 10 anni (dal 2011 al 2021 con nove titoli di Bundesliga e due Champions League) un tirocinio: vuole affiancare Vincent Kompany, ex compagno al City, in panchina per qualche settimana. Ne ha parlato con il tecnico e ha ottenuto il via libera da lui per uno stage.
Dall’allenatore, non dai tifosi. Che si sono schierati apertamente contro il suo ingaggio. Parlano di misoginia, di colpa, accusano il club.
Hanno organizzato una petizione online che parla apertamente di misoginia. Hanno esposto striscioni espliciti. Hanno parlato loro: non uno di più, non uno condannato per lesioni.
Jerome Boateng, fratello di Kevin Prince ex Milan ed ex Monza, è stato ritenuto colpevole di lesioni personali premeditate nei confronti della sua ex compagna. Ha ricevuto una multa con sospensione della pena e un avvertimento dal tribunale di Monaco. La ex compagna Sherin Senler lo aveva accusato di averla picchiata, presa a pugni e morsi, buttata sul pavimento durante una vacanza alle Maldive dopo l’eliminazione della Germania ai mondiali di Russia nel 2018.
La donna è stata dichiarata dalla procuratrice “vittima di violenza domestica”. Boateng era stato indagato per lesioni anche nei confronti di un’altra ex, la modella tedesca Kasia Lenhardt, che si era tolta la vita pochi giorni dopo la fine della loro relazione e due settimane dopo aver firmato un contratto che le imponeva il massimo riserbo sul loro rapporto.