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 2025  ottobre 20 Lunedì calendario

Teheran dedica una stazione della metropolitana alla Vergine Maria

Una nuova stazione della metropolitana è stata inaugurata a Teheran, in Iran. La sua particolarità? Essere intitolata alla Vergine Maria, una mossa da non sottovalutare trattandosi della Repubblica Islamica, dove l’Islam sciita è la religione ufficiale di Stato.
La stazione della Vergine Maria, o Maryam Moghaddas in persiano, è stata inaugurata sulla linea 6 della metropolitana della capitale. Si trova nella parte settentrionale della città, non lontano dalla Cattedrale di San Sarkis, chiesa apostolica simbolo dell’eredità armena. Tra una cupola decorata con motivi persiani, volta e archi che ricordano una chiesa e immagini pie, la struttura ha già fatto parlare di sé, non solo per la finezza artistica e il design architettonico.
A partire dalla fine degli anni Settanta, la Rivoluzione guidata dall’ayatollah Ruhollah Khomeini ha cambiato il volto del Paese, accompagnata dalla caduta dello Scià Mohammad Reza Pahlavi.
Da allora l’Iran è una teocrazia, con un sistema statale basato sulla devozione a un’interpretazione estrema dell’Islam e in cui il dissenso politico viene combattuto con la violenza da parte del regime, come dimostra l’omicidio della giovane Mahsa Amini nel settembre 2022 per mano della polizia morale.
I funzionari iraniani hanno sottolineato che il nome è stato scelto come “simbolo di rispetto” nei confronti di Maria, madre di Gesù venerata sia nel Cristianesimo che nell’Islam sciita. Nei corridoi della stazione, la Vergine è rappresentata con gli occhi chiusi in preghiera, circondata alla sua destra – e leggermente in alto rispetto al capo – da una colomba bianca su un bassorilievo. Un’altra opera mostra, invece, suo figlio Gesù Cristo che sembra vegliare sui viaggiatori in attesa di spostarsi.
Sebbene alcune chiese storiche continuino a operare, i gruppi per i diritti umani hanno da tempo documentato restrizioni alla libertà religiosa. Arresti, sorveglianza e violazioni nei confronti delle comunità cristiane sono stati segnalati con frequenza negli anni.
La Costituzione riconosce l’Islam sunnita, lo Zoroastrismo, l’Ebraismo e il Cristianesimo come religioni minoritarie. E chi si è convertito dall’Islam al Cristianesimo può praticare la propria fede solo in segreto perché rischia di essere arrestato. Eppure, il Cristianesimo era presente in quest’area del mondo ben prima dell’ascesa dell’Islam durante la conquista araba della Persia nel VII secolo d.C.
La scelta ha suscitato elogi e giudizi negativi a livello nazionale, oltre all’attenzione all’estero: i media internazionali hanno sottolineato l’importanza di intitolare un sito pubblico a una figura cristiana, in un contesto di crescenti critiche sulla discriminazione delle minoranze religiose.
Molti utenti sui social hanno descritto la decisione come “inaspettata” ma “positiva”, mentre altri hanno notato che il gesto simbolico è in contrasto con le pressioni quotidiane a cui sono sottoposte le minoranze religiose. Non si conosce il numero esatto di cristiani che vivono in Iran, anche se diverse fonti lo stimano tra 130mila e 1 milione. Secondo l’organizzazione no-profit Article 18 – di base a Londra – che dal 2008 si batte per la libertà di culto e i diritti dei cristiani in Iran, nel 2023 sono state arrestate almeno 166 persone, numero in aumento rispetto al 2022, quando ne furono arrestate 134.
“Ogni elemento visibile in questa stazione è realizzato in modo tale che, quando passiamo, capiamo che l’obiettivo è rispettare le altre religioni, e in particolare il cristianesimo”, ha detto all’Afp Tina Tarigh Mehr, l’artista dietro le opere: “Questo uccello [la colomba bianca, ndr] è un simbolo dello Spirito Santo. L’olivo è un simbolo di pace e di amicizia”. “Questa stazione ricorda la donna che ha risvegliato il mondo con la sua purezza”, ha affermato il sindaco di Teheran, Alireza Zakani.