Il Messaggero, 19 ottobre 2025
L’idea di Mosca: un tunnel per collegare Russia e Usa. E a costruirlo sarebbe Musk
Elon Musk torna nell’agenda di Donald Trump dopo mesi di silenzi grazie a Vladimir Putin e a possibili affari miliardari che coinvolgono, in un progetto quasi fantascientifico, gli Stati Uniti e la Russia. The Boring Company, la startup di Musk specializzata in tunnel sotterranei, è stata citata da Kirill Dmitriev, il capo del Fondo russo per gli investimenti diretti (Rdif), come possibile partner per la realizzazione di un collegamento ferroviario sotterraneo tra i due Paesi, dall’Alaska alla Siberia attraverso lo stretto di Bering: in un post su X, Dmitriev ha detto che il progetto sarebbe già pronto e potrebbe essere parzialmente finanziato da Mosca. I costi? Se in media si potrebbe arrivare a 65 miliardi di dollari, Dmitriev sostiene che con Boring Company si potrebbe scendere a 8 miliardi di dollari. E venerdì scorso l’idea, come dicevamo, è arrivata anche alla Casa Bianca, in un momento molto particolare, ovvero nel corso dell’incontro tra Trump e il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Il presidente americano ha detto che è «un’idea interessante» e che ci penserà. «Ne ho sentito parlare», ha aggiunto. Al suo fianco Zelensky, al contrario, ha detto di non «essere contento» di questa possibilità. La proposta russa è arrivata a poche ore dalla telefonata tra Trump e Putin per definire – dopo il fallimento dei mesi scorsi – un piano di pace, a quasi quattro anni dall’invasione della Russia in Ucraina. Non è chiaro inoltre se l’idea sia solo una provocazione o abbia veramente raccolto l’interesse del Cremlino. Per ora Musk non ha risposto a diverse richieste di commento, ma il suo gruppo dovrebbe lavorare in condizioni estreme: il tunnel sarebbe lungo più di 100 chilometri e il cantiere sarebbe quasi sempre sotto zero, una condizione alla quale gli operai non sarebbero preparati, visto che quasi tutti i cantieri si trovano in aree secche e calde nel Sud degli Stati Uniti.
LE MIRE DI ELON
Non è la prima volta che Musk tenta di avere rapporti commerciali con la Russia. I primi contatti risalgono al 2000, quando l’imprenditore cercò di acquistare razzi spaziali dismessi dell’epoca sovietica per fondare SpaceX. Il fallimento della missione convinse Musk a costruirsi i propri razzi. Più di recente Mosca ha espresso interesse per i satelliti di Starlink, sussidiaria di SpaceX, anche se non c’è alcun contratto in corso visto che le aziende di Musk non possono fare affari con entità russe. Proprio Starlink rappresenta un punto di scontro tra Musk e Zelensky: il miliardario infatti aveva negato all’Ucraina l’espansione dell’uso dei satelliti nelle aree contese per scopi militari. Tesla invece vende le sue auto in Russia attraverso importazioni parallele da altri Paesi, anche se ci sono dubbi sul fatto che un buon numero di veicoli arrivi attraverso canali illegali. Infine secondo il Wall Street Journal, Musk e Putin si sarebbero sentiti diverse volte negli ultimi anni per parlare di affari: nel 2022 avrebbero parlato poco prima dell’acquisto di Twitter. In un’altra telefonata, il presidente russo avrebbe chiesto a Musk di ritirare la copertura di Starlink da Taiwan, come piacere personale a Xi Jinping e alla Cina, importante alleato di Mosca.