il Fatto Quotidiano, 19 ottobre 2025
Repork
Sono bastate poche ore dalla bomba contro Ranucci perché non se ne capisse più il destinatario, tale è la folla di politici, giornalisti e scrittori che sgomitano per rimpiazzarlo. Longanesi diceva di Malaparte: “È così egocentrico che, se va a un matrimonio, vorrebbe essere la sposa e a un funerale il morto”. Ora questi mitomani, se c’è un attentato, vorrebbero essere la vittima (ma a debita distanza e al calduccio, si capisce). Così la denuncia del gravissimo attacco al giornalista è subito scaduta a rissa da buvette fra Schlein e Meloni, leader di due poli che vantano decine di calunniatori e querelatori temerari di Ranucci. Strazianti le lacrime di Renzi, che denunciò Report e chiese ai giudici di perquisire la redazione che aveva osato mostrarlo in autogrill con lo spione; e del fido Nobili, che diede a Ranucci del “mentitore professionista” e portò alla Camera un dossier falso su di lui.
Poi ci sono i “colleghi” accalcati nel rito collettivo della solidarietà al valoroso giornalista che avevano non criticato, ma insultato, diffamato e chiesto di epurare fino al giorno prima. Di quelle infamie Rep ha stilato un’antologia, ma s’è scordata quelle targate Pd e Iv, e soprattutto le sue. Nel 2017 Sebastiano Messina, all’unisono con la band renziana, accusò Ranucci di essere “no vax” per aver parlato degli effetti avversi di un vaccino col “sinistro latrato degli spacciatori di bufale” e chiese a chi di dovere di “salvare Report da se stesso”. Per Aldo Grasso, critico televisivo del Corriere, Report avrebbe dovuto sparire da anni: non è “servizio pubblico” né “informazione”, solo “mascalzonate”, “cialtronate”, “inchieste vergognose” di “Ranucci che s’incanaglisce con audio rubati” e “spazzatura spacciata per giornalismo d’inchiesta”, “tragicommedia del giornalismo complottista”, “finto giornalismo d’assalto (togliamo pure giornalismo)” che inventa persino “teoremi su Berlusconi” e la mafia e “scredita il servizio pubblico”. Lo diceva pure Libero: “Ranucci è il virus che divora la Rai” e fa “ricatti e dossier”, senza contare le “Nuove accuse a Report: la pista dei fondi neri”. E il Giornale: “Report, tribunale rosso a senso unico”, con tanto di “pizzini di Ranucci”. E il Riformista: “Esclusivo. Ecco Ranucci: fatture false, latitanti, dossier di fango e super 007 molto amici”, “Macelleria Report. L’agguato a Renzi: roba da America Latina anni 70”. E il Foglio, col dolce stil novo del lottatore continuo Andrea Marcenaro: “Ranucci da decenni mette quintalate di merda nel ventilatore… Fu tempestivamente inviato a Sumatra per lo tsunami dell’Oceano Indiano: giorno dopo giorno, 250 mila morti… Per Ranucci purtroppo sembrava fatta. È riuscito a tornare”. Anche l’altra notte sembrava fatta, invece niente. Dài, sarà per la prossima volta.