ilfattoquotidiano.it, 17 ottobre 2025
Una scuola primaria su due non ha la mensa. Poche palestre e aule informatiche
Più della metà delle scuole italiane non ha la mensa. Le conseguenze non sono solo alimentari: non offrire il servizio ha un impatto sulle famiglie e sugli alunni sia in termini di apprendimento, sia di carico della cura. La presenza della mensa potenzia il tempo pieno, una misura che agevola il lavoro di entrambi i genitori. Il pranzo a scuola, inoltre, è un presidio contro la povertà educativa e alimentare. La situazione è critica in tutta Italia, ma il divario tra nord e sud è evidente. Secondo i dati di InClasse della Fondazione Articolo 49, presentati giovedì 16 ottobre al Senato durante l’evento “Radici per il futuro – Nuove idee per la scuola del 2026”, a Ragusa solo il 3% degli istituti ha la mensa. A Napoli e a Catania solo 1 scuola su 10. Anche per quanto riguarda palestre e aule informatiche, servizi fondamentali per l’offerta didattica, il Sud rimane indietro. E a rimetterci sono innanzitutto i bambini.
Divario Nord-Sud
Nell’anno scolastico 2024/2025 le province che in percentuale sul totale hanno più istituti dotati di refettorio sono tutte al nord. In ordine, Prato con il 90%, e Firenze e Aosta, dove il servizio è offerto dall’87% delle scuole. Nel complesso, la quota di scuole primarie con la mensa nel Nord-Ovest è al 63%, al 53% nel Nord-Est, al 53% al Centro, al 29% al Sud e al 28% nelle Isole.
Palestre e attività motoria
L’analisi si è concentrata anche sulla presenza di palestre. Emerge che il 44% delle scuole primarie, il 57% delle scuole medie e il 50% delle scuole superiori hanno una palestra. Anche in questo caso la provincia con il dato più alto è quella di Prato con l’84%, seguono Barletta-Andria-Trani con il 75% e Milano con il 73%. Le province più carenti sono invece Cosenza (26%), Catanzaro (27%) e Palermo (28%). A indossare la maglia nera è ancora il Sud, seppur con divari inferiori: Nord-Ovest al 57%, Nord-Est al 49%, Centro al 50%, Sud 45% e Isole al 42%.
Informatica a scuola
Nonostante le ultime indicazioni nazionali volute dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara indichino tra le priorità, sin dalla primaria, l’insegnamento dell’informatica, solo il 62% delle scuole medie italiane ha le aule necessarie. Le province migliori, in questo caso, sono Aosta (91%, su 22 scuole), Como (89%) e Massa-Carrara (84%). Le peggiori sono Cosenza con il 35%, Isernia con il 38% e Vibo Valentia al 40%. Nel Nord-Ovest la presenza media di aule informatiche è al 67%, nel Nord-Est è al 62%, al Centro è al 65%, al Sud al 57% e nelle Isole è al 54%.
Sicurezza alimentare nell’educazione civica
In occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, istituita dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura per promuovere la sicurezza alimentare e la lotta alla fame nel mondo, Valditara ha sottolineato l’importanza dell’educazione alimentare, introdotta anche nelle nuove Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica. L’obiettivo è “far conoscere il valore degli alimenti e l’importanza di una dieta equilibrata, incentivare il consumo di prodotti stagionali a Km zero, combattere lo spreco alimentare, a partire dalle scuole e dalle mense scolastiche, vuol dire tutelare il diritto alla salute delle future generazioni, un diritto che deve riguardare tutti i giovani, ovunque essi vivano”, ha scritto su X il ministro.