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 2025  ottobre 16 Giovedì calendario

Francia, i socialisti salvano Lecornu: bocciate le mozioni di sfiducia. Regge (per ora) il piano di Macron

Sébastien Lecornu schifa il colpo. All’Assemblé Nationale i 577 deputati sono stati chiamati di buon mattino per decidere sulla vita del nuovo governo presieduto dall’ex ministro della Difesa e per il momento il Parlamento ha deciso di tenere il primo ministro sulla poltrona.
Il dibattito
Alle 9 le porte dell’emiciclo sono state aperte e gli eletti tra una stretta di mano e qualche parola hanno preso posto nei rispettivi seggi. Destra e sinistra sono pronte a dire au revoir al primo ministro macroniano. I socialisti dal canto loro hanno fatto sapere – dopo le dichiarazioni sulla sospensione della riforma delle pensioni – che per il momento non sosterranno le mozioni presentate. Quindi il governo dovrebbe stare tranquillo. Un momento di botta e risposta tra i principali esponenti della politica francese e l’attuale premier ministre. Poi il voto.
Il voto
Da un lato la mozione di La France Insoumise – l’estrema sinistra per capirci – dall’altro quella di Rassemblement National. Documenti diversi, colori diversi, ma un minimo comune denominatore: mandare a casa il governo targato Macron&C. Dopo due ore e mezza di dibattito la presidente ha aperto per 30 minuti il voto. Ma la prima mozione non ha raggiunto i 289 voti necessari, fermandosi a 271. Alla chiusura della votazione sulla mozione del gruppo di LePen il risultato era scontato: bocciata. Sì perché la gauche aveva già fatto sapere che non avrebbe sostenuto la mozione firmata Rn. Numeri alla mano oltre alla brigata lepenista – 139 deputati – sono stati solo cinque gli esponenti dell’Assemblea a votare la mozione presentata dal partito di Marine Le Pen.

Le reazioni
Sollievo per Sébastien Lecornu che camminando verso Matignon – il Palazzo Chigi francese – ha detto: “Adesso al lavoro. Cominciamo con i dibattiti” – riferimento alle discussioni sulla manovra – provando a scaricare la tensione dopo il voto sulle due mozioni di sfiducia -
Il numero magico era vicino, ma non è stato raggiunto e post-voto il gruppo dell’estrema sinistra commenta: “Non vi rassegnate – ha ripetuto più volte Mathilde Panot – oggi lanciamo un appello alla resistenza popolare e parlamentare per lottare contro questa manovra finanziaria crudele.
Lecornu e Macron sono in bilico, più presto che tardi il presidente Macron se ne deve andare, presenteremo quindi una nuova mozione di destituzione del presidente della Repubblica oggi stesso”. Il governo Lecornu è sopravvissuto al voto e ora potrà iniziare il dibattito sul bilancio, il cui testo è stato presentato in Consiglio dei ministri martedì. Al momento la Francia riesce ad avere un governo, per ora.