il Fatto Quotidiano, 16 ottobre 2025
Flop securitario del governo Meloni: aumentano i reati, crescono i delitti
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ripete spesso che il governo debba fare di più sul fronte della sicurezza. L’approccio di introdurre sempre nuovi reati – 48 in tutto dal 2022 (anche se il ddl Sisucrezza è in vigore da quest’anno) – non sembra aver dato i risultati sperati. Nel 2024, infatti, i delitti commessi in Italia sono in aumento rispetto al 2023 e la crescita maggiore riguarda la microcriminalità che la maggioranza di destra cerca di contrastare da tempo. Tra i reati in aumento ci sono anche quelli che riguardano la violenza di genere, il commercio di stupefacenti e le intimidazioni nei confronti di amministratori pubblici e giornalisti.
Di fronte alla propaganda dell’esecutivo contro i violenti nei cortei, inoltre, nel 2024 è vero che sono aumentate le denunce per estremismo di sinistra, ma aumentano di una volta e mezzo quelli che riguardano l’estremismo e l’eversione di destra neo-fascista.
A certificare questi numeri è la relazione annuale di 103 pagine al Parlamento firmata dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi sull’attività della polizia, delle forze dell’ordine, della sicurezza pubblica e della criminalità organizzata che Il Fatto pubblica in anteprima ed è stata consegnata nei giorni scorsi in Parlamento.
Criminalità in crescita tutti i reati da strada
Il trend dei reati degli ultimi dieci anni mostra una diminuzione costante fino al 2020 e poi, dopo il Covid, il ritorno ai livelli del 2017-2018. Nel 2024 i delitti commessi sono stati in tutto 2.380.574 con un incremento dell’1,7% rispetto al 2023. L’aumento maggiore riguarda lo sfruttamento della prostituzione e la pornografia minorile (+9,8%), l’usura (+9,7%), le violenze sessuali (+7,5%), le lesioni dolose (+5,8%), le estorsioni (+4,0%) e i reati da strada: i furti (+3,0%), le rapine (+1,8%), i danneggiamenti (+1,6%) e la ricettazione (+1,0%). Quelli più in diminuzione sono il contrabbando (-37,6%), le truffe e frodi informatiche (-6,5%), gli incendi (-5,3%) e i danneggiamenti seguiti da incendio (-4,6%).
Del totale dei reati commessi, il 34,7% (287.704) sono stati commessi da stranieri, un dato in lieve aumento rispetto al 2023 quando erano stati 33,7% (268.780). Di questi, l’incidenza maggiore riguarda cittadini marocchini (9,51%), tunisini (8,8%), albanesi (6,4%) ed egiziani (4%). I reati più commessi dai cittadini stranieri sono i furti (il 48% del totale) e la rapina (52%). Rispetto al 2021 (e, in misure minore, al 2021) risulta in crescita la violenza di genere, attraverso l’analisi dei “reati sentinella”: +18% sui maltrattamenti sui familiari, +25% sui reati sessuali e +8% su quelli di stalking.
Le mafie “Imprenditori e politici conniventi”
A preoccupare il Viminale è anche la pervasività della criminalità organizzata che ormai “preferisce all’uso della violenza” le strategie di “silenziosa infiltrazione e azioni corruttive”, si legge a pagina 9 della relazione. In particolare, in questo contesto, si mette in evidenza la “connivenza” di imprenditori che passano da essere incolpevoli vittime dei mafiosi a “conniventi e complici” quando le tangenti “frutto della prevaricazione delle consorterie vengono coperte da fatture fittizie”. A questo si aggiungono i “funzionari infedeli” della Pubblica amministrazione attirati da “prospettiva di facili, benché illeciti, guadagni”.
In totale aumentano le operazioni di polizia giudiziaria di contrasto alla criminalità organizzata: 101 con l’arresto di 1.395 persone, in leggero aumento rispetto al 2023 (97 e 1.265). In lieve diminuzione il numero di beni sequestrati (da 8.552 a 7.858) ma aumenta il valore a 1.226 miliardi. Risultano in calo anche gli arresti di latitanti: 28 in tutto nell’ultimo anno (20 di rilievo, 8 pericolosi) rispetto ai 48 del 2023. Oltre alle 4 organizzazioni tradizionali, a preoccupare maggiormente sono la criminalità albanese, nigeriana e cinese.
Intimidazioni il boom delle minacce ai giornalisti
Un capitolo a sé è dedicato agli atti intimidatori che riguardano gli amministratori locali e i giornalisti. Sui primi l’incremento rispetto al 2023 è significativo: +13,9% con 630 atti rispetto ai 553 del 2023. La maggior parte delle vittime sono i sindaci (55,6%), poi i consiglieri comunali (19%) e i componenti delle giunte comunali (16%). Il 25% degli atti riguarda le minacce sui social, poi le aggressioni verbali (15%), le scritte sui muri (12%) e l’invio di lettere minatorie in uffici (11%).
A colpire, nel rapporto del Viminale, sono anche gli atti di intimidazione nei confronti dei giornalisti: la polizia nel 2024 ha segnalato 114 episodi rispetto ai 98 del 2023, con un aumento del 16,3%. La matrice maggiore riguarda i contesti socio-politici (65%) ma anche quelli di criminalità organizzata pari al 12,1%. Il modus operandi di questi atti ha riguardato le minacce verbali, l’utilizzo di Facebook e le aggressioni fisiche.
Droga i timori sul fentanyl
Il traffico di stupefacenti nel 2024 è confermato ancora una volta come il principale fine-reato della criminalità organizzata. In totale nel 2024 si è assistito a una riduzione dei quantitativi sequestrati (-34%) ma un aumento delle operazioni antidroga (+3,5%) e delle persone denunciate (+0,31%). Calano i sequestri di hashish (-36%), marijuana (-29%) e piante di cannabis (-1,1%). Preoccupa il mercato delle droghe sintetiche e del Fentanyl.
Cortei sale l’estremismo di destra e di sinistra
Un capitolo ad hoc è dedicato alle manifestazioni di piazza e ai fenomeni di “estremismo, eversione e terrorismo”. Cortei che sono stati organizzati soprattutto per i due conflitti in Ucraina e Medio-Oriente, per l’organizzazione del G7 in giro per l’Italia e contro il ddl Sicurezza del governo. Aumentano le denunce nei cortei legati all’estremismo di sinistra: 2051 con 8 arresti rispetto ai 1531 e 21 arresti dell’anno precedente. Le denunce per eversione e terrorismo di sinistra invece è in diminuzione: si passa da 984 a 505 denunciati e da 21 a 15 arresti.
Colpisce, invece, l’aumento di analoghi comportamenti a destra, sebbene in valore assoluto ridotti rispetto a quelli di sinistra. Le manifestazioni sono state in sostegno “all’identità nazionale, della famiglia tradizionale e contro le politiche migratorie” e in alcuni casi sono state caratterizzate da gesti neo-fascisti con il rituale del presente o i saluti romani. Manifestazioni organizzate anche da Casa Pound, Forza Nuova e movimenti minori. Le denunce per estremismo ed eversione di destra in un anno aumentano del 166%: si passa da 111 a 296, gli arresti da 2 a 32.