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 2025  ottobre 16 Giovedì calendario

Il Copasir chiama Mantovano: “Dica chi ha spiato Cattaneo”

Secondo quanto ricostruito da Irpi Media e la Stampa, a Caltagirone e a Orcel sono arrivati avvisi simili a quelli ricevuti anche dai giornalisti di Fanpage e dagli attivisti della Mediterranea: sarebbe l’alert legato all’utilizzo di Paragon, il software particolarmente sofisticato, in grado di essere attivato a distanza senza alcuna azione dell’utente, che è stato a disposizione delle nostre agenzie per quasi due anni. Nel caso di Mediterranea sono stati i Servizi a utilizzarlo nell’ambito di un’inchiesta sull’immigrazione clandestina.
Le agenzie di sicurezza hanno invece negato di aver compiuto alcuna attività su Francesco Cancellato e Ciro Pellegrino, direttore e cronista di Fanpage, e sul direttore di Dagospia, Roberto D’Agostino, che ha ricevuto anche lui l’alert da Apple. Da quanto risulta a Repubblica, l’intelligence, il giorno in cui è emersa la notizia, ha già comunicato di non aver svolto alcuna intercettazione su Caltagirone.
Dunque: se si tratta di Paragon – che viene venduto soltanto agli Stati e non è a disposizione dell’autorità giudiziaria – è stato installato illegalmente. L’alternativa è che si tratti di un altro spyware, di quelli a disposizione delle agenzie di sicurezza privata e della magistratura.
Diverso e più complesso il discorso che riguarda Cattaneo. Sia per il tipo di intrusione, sia per il ruolo dell’amministratore delegato di Enel. Una volta ricevuta la notifica, Cattaneo ha presentato denuncia e la security interna ha compiuto una serie di accertamenti. Nel suo caso l’intrusione è avvenuta – o meglio, è stata tentata: non è chiaro infatti se sia andata a buon fine oppure no – attraverso la mail, mentre Paragon arriva via WhatsApp (per i dispositivi Android) o tramite iMessage (per gli iPhone).
È stato inoltre individuato uno spyware «particolarmente sofisticato», dicono fonti informate, che però è in uso a diverse autorità, anche all’estero – in particolare in Francia. Ed è proprio questa possibilità che la nostra intelligence vuole esplorare: è evidente che, in un momento di guerra ibrida, sarebbe particolarmente grave se uno Stato estero spiasse il principale manager della più importante azienda energetica del Paese.
Di questo, in ogni caso, il Copasir ha chiesto conto alle nostre agenzie, in un lavoro parallelo rispetto a quello delle Procure. Sull’affaire Paragon è infatti aperto un fascicolo da parte dei pm di Roma e Napoli, con il coordinamento della Direzione nazionale antiterrorismo: ricevute le denunce dei giornalisti e degli attivisti, è stata disposta una perizia sui cellulari per verificare se Paragon sia stato effettivamente installato. Il Copasir aveva verificato che nessuno di quei numeri era nei database dei Servizi. Una richiesta è stata per questo fatta direttamente a Paragon. Al momento, senza ottenere risposta.