Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2025  ottobre 16 Giovedì calendario

Guai in villa Schumacher: un’infermiera accusa di stupro un pilota amico di Mick

Non c’è pace attorno a Schumacher. Non bastavano lo sciacallaggio quotidiano sulle condizioni di salute del sette volte campione del mondo di Formula 1, i tentativi di ricatti e di estorsione che hanno portato alla condanna di alcuni ex collaboratori in Germania, fra i quali una guardia del corpo. Un’altra brutta storia emerge dall’aula di un tribunale in Svizzera dove un’infermiera, che ha lavorato nello staff sanitario, sostiene di essere stata violentata nella villa di Gland, dove Michael viene accudito 24 ore su 24 dopo il terribile incidente del 2013 sugli sci a Méribel. I fatti risalgono al 2019, come ha rivelato la testata elvetica 24Heures citando gli atti del processo iniziato mercoledì 15 a Nyon.
La donna accusa un pilota di trent’anni, all’epoca amico di Mick Schumacher (ora i due non avrebbero più rapporti da molto tempo). Anche se il nome non viene diffuso si tratta di Joey Mawson, australiano che ha corso nelle formule giovanili con Mick. Per poi dedicarsi a competizioni Gt prima di venire fermato dall’antidoping, nel 2023, per tre anni perché trovato positivo al meldonio. 

La famiglia Schumacher non è indagata e non è neanche stata chiamata a testimoniare, quando si sono verificati i fatti nessuno di loro si trovava nella residenza affacciata sul lago di Ginevra dove soltanto una ristrettissima cerchia di amici è ammessa in visita. Sulla vicenda nessun commento.
La famiglia Schumacher non è coinvolta nel procedimento penale e non è stata invitata a esprimersi sul caso. Nessuno dei suoi membri, secondo l’atto d’accusa, era presente al momento dei fatti.
A Joey era stata data la possibilità di soggiornare nella villa per avere un appoggio in Europa nei periodi delle corse. La violenza si sarebbe consumata il 23 novembre del 2019: l’infermiera, che ha presentato la denuncia nel 2022, quando aveva già smesso di lavorare nello staff sanitario di Schumacher, ha raccontato di una serata alcolica con alcuni colleghi nella sala del biliardo dopo il turno di lavoro. A causa dei troppi drink la ragazza non si sarebbe sentita bene. Lì avrebbe incrociato il pilota che poi avrebbe fatto irruzione nella sua camera. Lui sostiene invece che si sia trattato di un rapporto consensuale. Quando è stato interrogato, l’anno scorso, si è difeso parlando di un’uscita precedente in discoteca dove si sarebbero baciati.
Una versione smentita dalla sua accusatrice che ai magistrati ha portato messaggi e audio della presunta violenza. Ieri alla prima udienza a Nyon, dopo oltre tre anni di indagini, però non si è presentato ed è rimasto in Australia, e il processo è stato rinviato. L’ennesima vicenda piena di ombre che aggiunge tristezza pensando alle condizioni di Michael, alla sua famiglia che prova a proteggerlo in tutti i modi.