repubblica.it, 15 ottobre 2025
Nuova Zelanda, nome da record per un uomo: 2253 parole. E il governo corre ai ripari vietando bis
Quando gli chiedono come si chiama, ci mette venti minuti per rispondere: perché il suo nome completo è composto da 2253 parole. Laurence Watkins, queste le sue generalità in forma abbreviata, è un neozelandese di 60 anni che detiene il primato per il nome più lungo del mondo, recentemente certificato dal Guinness World Records. All’ufficio dell’anagrafe ci vogliono sette pagine per scriverli tutti, da Laurence Alon, i primi due, fino a Beaulincourt Aldenham, gli ultimi.
Alla nascita si chiamava semplicemente Laurence Gregory Watkins. Fin da bambino era affascinato dal Libro dei Primati. Da ragazzo pensava al modo per stabilire un record ed entrare nella lista. Per un po’ ha creduto che il sistema migliore fosse avere una moglie con la maggiore differenza di altezza, ma non ha trovato una candidata abbastanza piccola di statura per superare il record stabilito da una coppia sudafricana, nella quale il marito è alto come lui, un metro e 85, la consorte 91 centimetri. Allora gli è venuto in mente di allungare il proprio nome. Ci ha messo anni a raccogliere idee per aggiungerne altri a quelli che gli hanno impartito i genitori. Ha preso l’ispirazione da libri, musica, sport, religione, cultura Maori.
Tra i suoi nomi più curiosi figurano Baron, Count, Pope (Barone, Conte, Papa). Nel 1990 ha sottoposto la lista alle autorità della Nuova Zelanda. In un primo tempo la sua richiesta di modificare legalmente il nome è stata respinta: sembrava assurdo e poco pratico avere un nome tanto lungo. Non si capiva lo scopo. Ma Watkins non si è arreso, ha fatto ricorso in tribunale, il caso è arrivato fino all’Alta Corte e alla fine i giudici gli hanno dato ragione.
Il mese scorso, dopo vari riconteggi che hanno ridotto i nomi da 2310 a 2253, il Guinness World Records gli ha assegnato ufficialmente il primato e il suo sogno si è realizzato. Ex-sergente dell’esercito, Watkins si è candidato quattro volte a sindaco di Auckland: ha preso una manciata di voti, ma con la soddisfazione di essere il candidato con il nome più lungo.
Sul passaporto ce ne sono soltanto quattro, nella pagina con fotografia e data di nascita, ma gli altri duemila e passa nomi sono contenuti in un addendum in fondo al documento. Dopo la sua iniziativa, il governo neozelandese ha cambiato la legge: ora è vietato avere nomi più lunghi di 70 caratteri. Ma la legge non è retroattiva e il suo record è salvo.