repubblica.it, 15 ottobre 2025
“M5S più autonomo dal Pd”: Appendino in assemblea minaccia le dimissioni da vice di Conte
Una assemblea congiunta, come non se ne facevano da tempo, dove la notizia sono le dimissioni da vicepresidente del M5S evocate da Chiara Appendino. La ex sindaca di Torino non le ha presentate ma, ha spiegato nel suo intervento con gli altri parlamentari ieri in tarda serata, se possono servire a dare una scossa al partito, allora l’opzione è sul piatto perché «non si può andare avanti con le autoassoluzioni».
La questione è di natura politica e strategica: Appendino vorrebbe un Movimento più autonomo rispetto al centrosinistra, considerati anche i dati molto negativi delle elezioni regionali finora. La coabitazione con il Pd non piace ai potenziali elettori dei 5 Stelle per evitare la dissolvenza, servirebbe fare i “progressisti indipendenti”, come da definizione sancita dalla assemblea costituente dello scorso anno. Quindi il ragionamento di Appendino è questo: si può restare pure alleati, ma con una postura diversa, per così dire. Avendo una propria identità politica più definita, capace come in passato a rappresentare un pezzo di rabbia sociale e andando così a pescare voti nell’astensionismo.
La risposta di Giuseppe Conte non c’è stata, perché la riunione è stata rimandata alla settimana prossima, martedì. Il giorno dopo gli replica però un altro vicepresidente, Michele Gubitosa: «Ero presente alla riunione. Per scrupolo ho verificato anche attraverso fonti ufficiali e posso ribadire che, né formalmente né informalmente, sono pervenute dimissioni. Aggiungo che sarei rimasto molto sorpreso, poiché sarebbe stato piuttosto singolare rassegnare dimissioni a mandato già scaduto. Come è noto, infatti, tutti noi vicepresidenti siamo al termine del mandato, e un’eventuale dimissione sarebbe risultata del tutto priva di senso. Per quanto riguarda infine il rapporto con il Partito Democratico, ricordo che la nostra comunità ha già espresso con chiarezza la propria posizione: ha scelto di essere progressisti indipendenti, ed è questa la linea che si sta portando avanti».
A far litigare c’è stata la discussione anche sul memorandum Italia-Libia, con il Movimento che ha scelto di ritirare la firma sul documento di Pd e Avs per abolirlo, scegliendo un proprio testo “mediano”. Un modo per smarcarsi politicamente su un tema sensibile come l’immigrazione: del resto la “neo-sinistra” del Movimento è più vicina alle sensibilità “conservatrici” dei tedeschi di Bsw, il partito di Sahra Wagenknecht. Decisione contestata da diversi esponenti del M5S durante la congiunta.