Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2025  ottobre 15 Mercoledì calendario

Visti revocati a chi critica Charlie Kirk: i primi sei casi. «Gli Usa non hanno alcun obbligo di ospitare stranieri che augurano la morte agli americani»

Commenti online sull’omicidio di Charlie Kirk, il «martire» della destra americana ucciso a 31 anni il 10 settembre, hanno portato nelle ultime settimane a licenziamenti e sanzioni in molte aziende americane e da diversi ruoli pubblici. Ora chi ha scritto online frasi come «se l’è cercata» può vedersi revocare il visto per gli Stati Uniti. È già successo a sei persone: lo ha annunciato su X direttamente il Dipartimento di Stato, martedì sera, specificando che «gli Stati Uniti non hanno alcun obbligo di ospitare stranieri che augurano la morte agli americani». 
Il post lascia anche intendere che al provvedimento ne seguiranno altri: «Il Dipartimento di Stato continuerà a identificare i titolari di visti che hanno celebrato l’atroce assassinio di Charlie Kirk».  
Non è chiaro, per il resto, quando siano iniziate le revoche e quali tipi di visti fossero in possesso degli stranieri. Ma le verifiche sui profili social di chi cerca di entrare negli Stati Uniti anche per brevi periodi, nel contesto della repressione dell’immigrazione, sono note da tempo: migliaia di studenti, da gennaio, si sono visti rifiutare visti per ragioni varie.
In particolare, poi, Charlie Kirk – influencer MAGA – è stato da subito un personaggio simbolico per i trumpiani, che ne hanno fatto un «martire»: martedì sera, a Washington, nel Rose Garden della Casa Bianca gli è stata conferita, alla memoria, la Freedom Medal, un’alta onorificenza. 
Chi era Charlie Kirk
Kirk aveva fondato Turning Point, organizzazione politica di destra, nel 2012, ad appena 18 anni, punto di riferimento per i giovani: ne fanno parte 250mila studenti universitari e delle scuole superiori. Era diventato milionario con i podcast e i libri tra cui «la Dottrina MAGA». Aveva raccolto 92 milioni di dollari nel 2023, attraverso donazioni, e aveva riversato denaro e volontari negli stati in bilico – a partire dalla sua Arizona – contribuendo alla rielezione di Trump. Era amico del figlio del presidente, Don Junior, che al gala organizzato da Turning Point per l’insediamento di Trump (1500 ospiti con biglietti dai 5000 a 15000 dollari) lo aveva descritto come «una delle vere rock star del nostro movimento».