la Repubblica, 14 ottobre 2025
Meloni vola sul nuovo Gulfstream, il jet per vip da 77 milioni di euro
Anche per raggiungere Sharm el-Sheikh Giorgia Meloni ha volato sul nuovissimo Gulfstream G-650, un jet che sembra diventato l’”Air Force One” di Palazzo Chigi. I primi due esemplari sono stati consegnati al 31° Stormo dell’Aeronautica lo scorso aprile. Ognuno costa circa 77 milioni di euro. Si tratta della versione ER – ossia con autonomia prolungata a 13 mila chilometri – di uno dei più diffusi bireattori per trasporto vip: una dote che gli permette di arrivare senza scalo fino in California, in Argentina, in Sudafrica, in Giappone o in Australia.
Viaggia a circa mille chilometri orari, con una totale silenziosità interna e un comfort straordinario per massimo diciannove passeggeri, seduti su poltrone che si trasformano in letti. La fusoliera lunga trenta metri dispone di finestrelle ampie, mentre l’allestimento standard prevede cucina, wi-fi, schermi tv a scomparsa, divani per riunioni che possono mutarsi in letti ancora più confortevoli. Non è nota la formula degli interni scelta dal ministero della Difesa, presentata nei capitolati come “aeroambulanza” specificando però che non sono state indicate le strumentazioni mediche. Sì, perché i Gulfstream G650 sono stati acquistati ufficialmente per questa missione. Con una spesa di 307 milioni, l’Aeronautica ha ne ha comprati quattro il 23 dicembre 2023 – sotto il governo Meloni – con un contratto in cui si parla esclusivamente dell’impiego per “il trasporto sanitario d’urgenza”. All’epoca c’era l’esigenza di sostituire due Dassault Falcon 50, con più di trent’anni d’attività e destinati a fermarsi entro il 2024, oltre a tre Falcon 2000, alcuni attivi da quasi un ventennio: è stata anche inclusa l’opzione per comprare un quinto jet americano, che dovrà essere sciolta rapidamente.
La scelta dei Gulfstream statunitensi rispetto ai Dassault francesi è stata infatti particolare, visto che la produzione cesserà a fine anno. A pesare è stato il fatto che il 14° Stormo li utilizza già come aerei radar e da guerra elettronica, permettendo così di ottimizzare addestramento dei piloti, gestione dei ricambi e interventi di manutenzione con un risparmio sui costi. Il contratto include due anni di assistenza, che possono venire portati a cinque, e la formazione degli equipaggi. La grande diffusione mondiale del G650 – venduto in oltre cinquecento esemplari a molti magnati, tra cui il patron della Roma Dan Friedkin e il cofondatore di Google Sergey Brin – permette di trovare in qualsiasi nazione tecnici in grado di ripararlo. Ed anche questa è una caratteristica che ha poco a vedere con “il trasporto sanitario d’urgenza”.
I viaggi condotti dai Gulfstream per questa missione vitale sono cominciati l’8 giugno scorso e avvengono quasi sempre all’interno del territorio nazionale: trasferiscono malati, soprattutto bambini, dalle isole agli ospedali di Roma e Milano o consegnano organi per i trapianti. Si tratta di attività che vanno completate in tempi rapidissimi perché c’è in gioco la vita e la morte. Quello che ha giustificato nei documenti presentati in Parlamento l’adozione del superjet, perché le prestazioni del Gulfstream devono “garantire la più alta probabilità di sopravvivenza dei pazienti”. Nel contratto è stato chiesto al produttore di predisporre l’installazione di apparecchiature per le comunicazioni sicure e per l’autoprotezione, termine quest’ultimo con cui in genere si indicano sistemi per individuare minacce come missili terra-aria e cercare di neutralizzarle con contromisure elettroniche.
Un altro equipaggiamento necessario soprattutto per i viaggi dei membri del governo più esposti. Ma da tanti anni negli hangar del 31° Stormo di Ciampino non c’è distinzione tra missioni salvavita e voli di Stato: l’Aeronautica garantisce entrambi H24 tutti i giorni dell’anno.