repubblica.it, 12 ottobre 2025
Il guerriero Hegseth in trincea contro le rughe: botox per il capo del Pentagono
L’esercito dei guerrieri, ma senza rughe. Il capo del Pentagono Pete Hegseth, che dal giorno dell’insediamento ha lanciato la sua crociata contro pance flaccide, barbe, baffi e gender fluid, è finito al centro di nuovi rumors: a 45 anni, il segretario alla Difesa si sarebbe sottoposto a un ciclo di iniezioni estetiche per togliere le rughe attorno agli occhi. L’intervento sarebbe avvenuto il mese scorso.
La storia del guerriero col Botox è stata rivelata non da un media antitrumpiano, ma dal Daily Mail Usa, allineato con la base Maga. Secondo il tabloid, che cita fonti interne al Pentagono, il volto di Hegseth appare da settimane visibilmente più liscio. “È tutta una questione di ego per Pete – ha raccontato la fonte – è sempre stato pieno di sé, ma ultimamente il suo ego è fuori controllo. È ossessionato dal suo corpo e adesso vuole modellare l’esercito a sua immagine e somiglianza”. Il mese scorso il capo del Pentagono ha convocato in Virginia generali e ammiragli da tutte le basi americane disseminate nel mondo e li ha rimproverati per il basso standard fisico. “Basta con la cultura Dei (dell’inclusione, ndr), preparatevi alla guerra”.
Hegseth aveva terminato il suo discorso con la citazione del “Fafo”, acronimo che sta per ‘fuck around and find out’, cioè “scherza e scoprirai a tue spese”, riferito a chiunque vorrà sfidare l’esercito degli Stati Uniti. L’ex conduttore della rete conservatrice Fox aveva poi detto di essere stanco di “vedere al Pentagono generali grassi”. Non aveva parlato di rughe, ma anche i riferimenti alla barba, in un contesto internazionale di conflitti diffusi, quell’intervento aveva suscitato perplessità tra i vertici militari. Sui social sono apparsi, nel frattempo, video in cui Hegseth, fatica a fare flessioni oppure a tirarsi su con la sola forza delle braccia lungo una sbarra posta a due metri d’altezza.
Se le immagini siano reali o realizzate dall’intelligenza artificiale, non è chiaro. Ma l’estetica del viso, come nel caso del segretario alla sicurezza interna Kristi Noem, è diventata la sua ossessione. Secondo la fonte che ha parlato con il tabloid, “adesso che è segretario alla Guerra (il nome imposto da Donald Trump al posto di dipartimento alla Difesa, ndr), il suo senso di importanza è salito al massimo, insieme alla vanità”. Il Pentagono non ha commentato.
Nel frattempo Hegseth si è fatto fotografare in divisa da combattimento, mentre scende da un elicottero. Nelle stesse ore Noem si è fatta riprendere mentre a Chicago, dal tetto di un edificio, guarda in segno di sfida i manifestanti pro-immigrati. Una foto scattata dai reporter ha mostrato il dietro le quinte di quell’immagine: Noem si fa seguire da una troupe dotata di telecamere e luci da set. Sui social sono convinti che ci sia anche un visagista al seguito. Adesso lo dicono anche di Hegseth.