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 2025  ottobre 12 Domenica calendario

I manager nel mirino dopo Orcel e Caltagirone spiato anche Cattaneo

Un terzo cluster, nel mondo della finanza, dopo quello sugli attivisti di Mediterranea. E i giornalisti di Fanpage. Con due differenze, però: non trattandosi di attivisti e giornalisti, se autorizzato, Paragon avrebbe potuto essere utilizzato. E nessuna denuncia in Procura risulta al momento essere stata presentata.
Qualcuno potrebbe aver spiato alcuni dei più importanti attori finanziari italiani nel mezzo del risiko bancario di questi mesi. Oltre a Francesco Gaetano Caltagirone, anche Andrea Orcel, amministratore delegato di Unicredit, avrebbe infatti ricevuto una notifica sul suo telefono della presenza di un software spia. Così come è accaduto agli spiati con il software della società israeliana Paragon. Secondo quanto ricostruito da Irpi Media e La Stampa, Orcel avrebbe ricevuto una notifica da Apple ad aprile del 2024, quando l’ad di Unicredit era uno dei protagonisti su Banco Bpm e nella scalata nel capitale della tedesca Commerzbank: «Notifica di minaccia. Apple ha rilevato l’attacco di uno spyware mercenario mirato contro il tuo iPhone». Lo stesso messaggio era arrivato a gennaio anche a Caltagirone, anche lui protagonista in quel momento dei movimenti bancari.
Ma c’è di più: a Repubblica risulta che nello stesso periodo una notifica di uno spyware sia arrivata anche all’amministratore delegato di Enel e membro del cda di Generali, Flavio Cattaneo. È stato avvisato da Apple per una compromissione della mail. Cattaneo ha presentato denuncia alla Polizia postale ed è stato appurato che non si trattava di Paragon ma di un altro software spia. Al momento, invece, non è possibile sapere se sui cellulari di Caltagirone e Orcel sia stato usato Graphite o un altro spyware. E se il software abbia effettivamente funzionato. I tecnici canadesi che hanno sollevato il caso in tutto il mondo attribuiscono questi messaggi di allarme inviati da WhatsApp e Apple allo spyware israeliano. Ma in Italia non sono tutti d’accordo: sostengono che sono stati inviati anche per segnalare la presenza di altri software dello stesso tipo, in uso però anche all’autorità giudiziaria. Paragon, in Italia, è invece a disposizione soltanto delle agenzie di intelligence. Dunque, se è stato utilizzato sono stati i Servizi. Oppure è stato fatto illegalmente. Per questo il Copasir ha chiesto all’Autorità delegata, Alfredo Mantovano, di sapere se, nell’ambito delle indagini di intelligence economico-finanziaria, siano mai state autorizzate intercettazioni. La risposta arriverà nei prossimi giorni.
Se così non fosse si aprirebbe un terzo scenario, il più inquietante, al quale stanno lavorando le procure di Roma e Napoli: e cioè che qualcuno possa aver usato una delle licenze concesse alle intelligence italiane per intercettare illecitamente giornalisti e mondo della finanza. Oltre al direttore di Fanpage, Francesco Cancellato, e il giornalista Ciro Pellegrino, tra i giornalisti che hanno denunciato c’è anche il direttore e fondatore di Dagospia, Roberto D’Agostino. La Procura ha disposto accertamenti tecnici sui cellulari di chi ha denunciato per verificare se effettivamente è stato installato Paragon. È stato nominato un consulente che dovrebbe dare una risposta già nelle prossime settimane.