la Repubblica, 12 ottobre 2025
Addio dell’Ue ai timbri sui passaporti: da domani impronte e immagini facciali
La “nuova Schengen” che entra in vigore domani ha un po’ l’aria di un Grande fratello. I cittadini extraeuropei che viaggiano senza visto non riceveranno più all’ingresso in Europa il tradizionale timbro sul passaporto, ma saranno sottoposti al riconoscimento facciale e alla registrazione delle impronte digitali.
In Italia la sperimentazione sarà avviata a Roma Fiumicino, Milano Linate e Malpensa, poi nei porti di Civitavecchia e Genova.
Certo, la digitalizzazione degli ingressi del sistema cosiddetto Ees (Entru/Exit System) vale esclusivamente per i cittadini extraeuropei che non necessitano di un visto. E dunque per britannici, americani, canadesi, giapponesi o brasiliani che prevedono di restare in Europa per brevi periodi (ossia al massimo per 90 giorni ogni 180 giorni). Tipicamente per chi viene in Europa per lavoro o in vacanza.
Ma nei tre anni che ci sono voluti per varare la “nuova Schengen” non sono mancate le polemiche sulla privacy, anche se la tecnologia del Ees dovrebbe garantirne, in teoria, il rispetto.
Il risultato è un sistema che introdurrà chioschi negli aeroporti per raccogliere i dati del passaporto, le impronte digitali e facciali di chi entra nei 25 Paesi Ue che aderiscono a Schengen ma anche in Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera.
Ai viaggiatori sarà chiesto inoltre di rispondere a un questionario in cui dovranno dire, ad esempio, dove si fermeranno o se hanno risorse economiche a sufficienza per il soggiorno.
Ufficialmente i dati biometrici saranno raccolti per garantire una maggiore sicurezza, per contrastare la criminalità e per garantire il rispetto del limite di permanenza di chi viaggia in Europa.
Il Commissario agli Interni Markus Brunner ha spiegato al Financial Times che «sapremo chi entra nell’Ue, quando e dove». Il nuovo sistema di rilevazione biometrica «sarà la spina dorsale digitale di un nuovo approccio al controllo delle frontiere». I dati raccolti saranno centralizzati nel sistema europeo eu-Lisa, il Centro informatico europeo che ha sede a Tallin e cancellati dopo tre anni.
La “nuova Schengen” sarà avviata gradualmente per evitare caos e lunghe code in porti, aeroporti o stazioni: l’andata a regime è prevista per aprile del 2026.
«Far funzionare un sistema digitale su larga scala in 27 Paesi sarà un compito complesso e ambizioso – ma siamo pronti» ha commentato Brunner. «Il periodo di avvio di sei mesi garantirà che gli Stati membri e i viaggiatori possano adeguarsi senza intoppi». Ma l’Aci, l’associazione che rappresenta le aziende aeroportuali europee già mette le mani avanti: «La gestione dei posti di controllo spetta ai Paesi membri, non agli operatori aeroportuali».