Corriere della Sera, 12 ottobre 2025
Alberto Trentini, i contatti per una possibile svolta: «Segnali positivi». Il passaggio chiave di una doppia canonizzazione
«Siamo in un passaggio delicato», dice da Caracas l’ambasciatore italiano, Giovanni Umberto De Vito, che il 23 settembre scorso andò a trovare in carcere per la prima volta dopo quasi un anno il cooperante veneziano Alberto Trentini, recluso in Venezuela ormai da 330 giorni. E invoca la massima prudenza anche il viceministro degli Esteri, Edmondo Cirielli («Non dobbiamo parlare, dobbiamo liberarlo»), che due giorni dopo, il 25 settembre, sentì la sua omologa venezuelana Andrea Corrao. È la strategia dei «piccoli passi avanti», come lo stesso ambasciatore De Vito definì quel primo incontro di 20 giorni fa concesso all’Italia dal governo Maduro, non riconosciuto dal nostro Paese. Piccoli spiragli per inseguire un sogno: quello di vedergli concessi almeno i domiciliari, prima che arrivi l’anniversario della detenzione, il 15 novembre.
Il 19 ottobre, una data importante per la diplomazia
Così adesso per la diplomazia c’è un’altra data importante da segnare sul calendario: quella di domenica prossima, 19 ottobre. L’appuntamento è in piazza San Pietro, dove papa Leone XIV procederà alla canonizzazione dei primi 2 santi del Venezuela, il «medico dei poveri» José Gregorio Hernández e suor Carmen Rendiles, fondatrice della «Congregazione delle Ancelle di Gesù». Un post sulla pagina Facebook dell’ambasciata della Repubblica bolivariana in Italia rende bene il clima di gioia che si respira a Caracas: «L’anima del Venezuela si prepara a questo giorno sacro in cui la nostra spiritualità popolare sarà abbracciata dalla Chiesa universale». E c’è pure il ringraziamento del presidente in persona, Nicolás Maduro, per «il ruolo decisivo» di papa Francesco, che firmò all’inizio di quest’anno i due decreti di canonizzazione. Domenica prossima dunque, a 337 giorni dall’arresto di Trentini – 46 anni, veneziano, cooperante in missione per i diritti dei disabili con l’ong Humanity&Inclusion, fermato il 15 novembre dell’anno scorso mentre si recava in missione da Caracas a Guasdalito – ci sarà una nuova occasione di incontro sul sagrato di piazza San Pietro tra la delegazione del governo italiano (guidata dal sottosegretari agli Esteri, l’azzurro Giorgio Silli) e la delegazione venezuelana, già presente a Roma il 7 ottobre scorso alla XII Conferenza Italia-America Latina-Caraibi su invito del ministro degli Esteri Antonio Tajani. Sono attesi a migliaia i fedeli venezuelani in Italia e anche la diplomazia vaticana nel giorno di festa potrebbe avere un ruolo non secondario.
Detenuto da 337 giorni, è in buone condizioni di salute
«Trentini è detenuto insieme a un’altra decina di italiani – ha ricordato ieri il capo della Farnesina —. Le sue condizioni di salute sono buone, come lui stesso ha assicurato alla famiglia. Stiamo lavorando perché possa ritornare al più presto». Tajani ci ha tenuto a menzionare proprio la nuova telefonata alla famiglia, concessa giovedì scorso dalle autorità venezuelane: «Un fatto importante, un messaggio di disponibilità». L’obiettivo è chiaro: «Faremo tutto il possibile per riportarlo in Italia sano e salvo insieme agli altri nostri connazionali. Due sono stati già liberati un mese fa (Amerigo De Grazia arrestato il 7 agosto 2024 e Margarita Assenza arrestata il 2 ottobre 2024, ndr), ora continuiamo a lavorare pur in una situazione caratterizzata dall’incertezza e dalle difficoltà».