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 2025  ottobre 10 Venerdì calendario

Michel Platini: «Agnelli mi regalò un pallone tutto di platino. Con me all’Uefa niente Var»

A giugno ha festeggiato 70 anni di una vita unica che ne racchiude tante. Michel Platini è stato giocatore, allenatore e dirigente. Sempre ai massimi livelli, mai banale, mai domo. Sempre «Le Roi». Sul palco dell’Auditorium Santa Chiara di Trento giovedì sera è arrivata una vera leggenda del mondo del calcio, uno degli ospiti più attesi di questo ottavo Festival dello Sport. «La mia è stata una vita bizzarra – racconta Platini —. A 32 anni venivo da un anno difficile fisicamente, poi psicologicamente l’Heysel è stato devastante: non me la sentivo di andare avanti. Agnelli voleva rinnovare il contratto ma gli dissi che volevo prendere un po’ di tempo per me. Pochi giorni dopo mi ha chiamato la Francia che mi voleva come ct e non potevo proprio rifiutare. Chiusa la carriera in panchina, sono stato scelto come presidente del comitato organizzativo della Coppa del Mondo e da lì la carriera da dirigente. Sono sempre state svolte scelte dal destino». Con un elemento chiave che ha cambiato la sua storia: l’arrivo nel nostro Paese. «Quello con l’Italia è stato l’incontro più importante della mia vita – è il pensiero di Platini —. Mi si è aperto un mondo: in Francia c’erano gli spettatori, in Italia ho trovato i tifosi. Adesso ho intenzione di andare in giro alla scoperta della terra dei miei antenati. La Juventus? Ha dato più lei a me di quanto io abbia dato a lei».
«Agnelli mi regalò un pallone di platino»
Dai ricordi più dolci a quelli più amari come la squalifica che nel 2015 lo ha fermato nella sua scalata ai vertici del calcio mondiale, dando vita a una battaglia legale finita solo pochi giorni fa. «Non mi hanno fatto diventare presidente della Fifa – dichiara senza esitazioni Platini —, ma del resto quando la gente decide di distruggerti c’è poco da fare. Sono dieci anni persi. Alla fine però troviamo sempre il modo di riprenderci, lanciarci in contropiede e tornare ad attaccare».
Fra tanti personaggi incontrati, il primo pensiero è per Gianni Agnelli: «Per i suoi 70 anni gli ho regalato il mio primo Pallone d’Oro e lui mi ha chiesto se fosse tutto d’oro. Gli risposi che se fosse stato così non glielo avrei mai regalato. Quando poi ho fatto io 40 anni, l’Avvocato mi ha regalato un pallone tutto di platino ma io non mi sono azzardato a chiedergli se fosse vero».
«Con me all’Uefa niente Var»
E poi aneddoti e risate, coinvolgendo il pubblico con le parole come faceva in campo con il pallone: «Il calcio ha un difetto: non sempre vince il più forte. Io il numero uno al mondo? Certo, da quando sono nato. Però lasciamo perdere i paragoni fra grandi calciatori». Spazio piuttosto a pensieri in libertà su qualsiasi argomento: «Maradona? Un genio e una bella persona. Zidane? Forse l’ultimo vero 10, adesso li mettono tutti a giocare sulla fascia. Blatter e Infantino? Due joker. Il Var? Da presidente non lo avrei mai accettato, il calcio deve restare umano». E prima di dedicarsi a un bagno di folla con i tifosi che già da tempo erano pronti a dare l’assalto al palco, un’apertura interessante sul suo domani: «Ho delle idee per il futuro. Se devo fare qualcosa, adesso devo farlo per il bene di tutto il calcio». Platini è pronto per la sua quarta vita.