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 2025  ottobre 10 Venerdì calendario

Stoppata la Superchampions In testacoda sulla A22 Cambia il calendario del calcio

Tanto tuonò che (non) piovve. Per fortuna, c’è ancora il sole sulla Champions League. L’altra competizione – quella per cui spingeva A22, che poteva essere chiamata Superchampions e che però veniva tanta voglia di definirla la Champions dei vip e dei soliti noti – è finita in un burrone ancor prima di imboccare l’autostrada. S’era capito già durante la prima giornata dell’assemblea generale dell’Efc, ex Eca, con l’annuncio della prossima vendita dei diritti tv da parte di Uc3 (diretta emanazione di Efc) per il periodo 2027-2033. Ieri sono arrivate un paio di conferme. La prima, la più importante: la Uefa, attraverso la Reuters, ha fatto filtrare la propria posizione ufficiale. «Possiamo confermare che il segretario generale Theodore Theodoridis ha incontrato Anas Laghrari, cofondatore di A22, in diverse occasioni in contesti pubblici. Ma da queste conversazioni non sono emersi risultati formali». E ancora, passaggio fondamentale: «Ribadiamo in maniera categorica che non ci sono piani per cambiare il format della Champions». Dunque: incontri confermati, ma nulla di fatto, fine corsa. E non si sbaglia nel pensare che il polverone che si è alzato abbia in qualche modo suggerito e favorito uno stop alla riforma: se qualcuno davvero stava pensando di ascoltare A22, forse ha fatto in tempo a cambiare idea.
A questo scenario si può aggiungere la seconda conferma, leggibile nelle parole del presidente Efc, Nasser Al Khelaifi: «A volte gli amici possono non essere d’accordo, ma poi si trova una soluzione – ha detto il numero uno del Psg a proposito del rientro nella Efc di Laporta e del Barcellona —. Noi vogliamo il ritorno di tutti, anche del Real Madrid. Siamo la casa di tutti. E non abbiamo bisogno di altre competizioni per club». Porte aperte anche a Florentino Perez, allora. Perché in fondo farebbe comodo a tutti, anche in vista della vendita dei diritti tv che scatterà la prossima settimana. E che resta un tema aperto, specie in relazione alla distribuzione delle risorse verso i club medio-piccoli.
L’assemblea generale dell’Efc, in ogni caso, è stato anche il terreno per confrontarsi su una possibile riforma dei calendari, argomento – questo sì – caro a tutte le componenti. Sta prendendo quota l’idea di replicare – e chissà se diventerà un’opzione fissa – quanto accaduto nel 2022 in Qatar, ovvero il Mondiale in inverno o comunque non in un periodo estivo: «Certi tornei non si possono giocare d’estate – ha detto il presidente della Fifa Gianni Infantino —. Ne stiamo parlando, ma non solo per il Mondiale che si svolgerà tra 9 anni in Arabia Saudita. La riflessione deve essere generale. A luglio fa molto caldo in alcuni Paesi europei, se vuoi giocare nello stesso periodo ovunque puoi farlo a marzo o a ottobre: dobbiamo riflettere e avere la mente aperta». Sull’idea si è espresso anche Al Khelaifi: «Non bisogna aver paura del cambiamento, a patto che le modifiche siano migliorative». Di sicuro lo sarebbe la costruzione di nuovi stadi in Italia: «Se non ci riusciamo, bisogna chiudere e andare a casa tutti… però sicuramente ce la faremo», ha aggiunto Infantino. Parole arrivate subito dopo un incontro, avvenuto proprio a margine dell’assemblea, tra il presidente della Roma Dan Friedkin e il sindaco Roberto Gualtieri: l’idea Figc è inserire il nuovo impianto del club giallorosso tra gli stadi per Euro 2032.