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 2025  ottobre 10 Venerdì calendario

Pensioni, sui tre mesi in più è braccio di ferro nel governo

La manovra di bilancio, che dovrebbe essere approvata martedì dal Consiglio dei ministri, entra in dirittura d’arrivo. Lo scoglio principale, al momento, è l’adeguamento dell’età pensionabile alle aspettative di vita dal 2027, mentre sugli altri capitoli, Irpef, famiglie, sanità, imprese, e in linea di massima anche sulla nuova rottamazione e il contributo delle banche, c’è già un accordo sostanziale tra i partiti di maggioranza, sancito dalla Risoluzione approvata in Parlamento. Nella giornata di ieri sono emerse anche diverse novità sulle possibili misure, dalla flat tax del 10% su aumenti contrattuali, premi di produttività e straordinari, incentivi maggiori sui fringe benefit, la conferma di Quota 103, Opzione donna e Ape sociale, un nuovo semestre di silenzio assenso per il Tfr ai fondi pensione. Al momento, però, si tratta di proposte, messe a punto dal ministero del Lavoro, che devono ancora essere verificate quanto meno nelle compatibilità finanziarie.
Sull’età della pensione lo scontro è più aperto. La Lega di Matteo Salvini è contraria all’aumento di tre mesi che scatterebbe nel 2027 per l’adeguamento alle speranze di vita che, come ha certificato l’Istat, sono cresciute. Fratelli d’Italia e Forza Italia stanno facendo le barricate, anche perché senza l’adeguamento, con il meccanismo dei coefficienti, gli assegni previdenziali rischiano di essere tagliati. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ieri e oggi in Lussemburgo per gli incontri con i colleghi europei, sta cercando una mediazione, evitando che lo scalino scatti per tutti. Al momento l’ipotesi è di escludere almeno i lavori pesanti e più usuranti, ma ci vorrà ancora qualche giorno per un’intesa. Sul taglio della seconda aliquota Irpef dal 35 al 33%, mantenendo lo scaglione tra i 28 e i 50 mila euro e sterilizzando i benefici solo per i redditi molto alti, c’è accordo. Così come sulla nuova rottamazione delle cartelle in nove anni, con rate tutte uguali. Lo stesso sulla proroga delle attuali detrazioni sulle ristrutturazioni edilizie, al 50% per la prima casa, al 36% per le altre, ma potrebbe esserci una soglia di reddito Isee.
La risoluzione di maggioranza sul Documento di finanza pubblica approvata ieri impegna poi il governo a presentare in manovra misure di sostegno alle famiglie numerose e alla genitorialità, ad un ulteriore finanziamento per la sanità, a favorire gli investimenti, l’occupazione e la produttività delle imprese, ad incrementare la spesa per la difesa. La minoranza, nella sua risoluzione, denuncia invece «la mancanza totale di visione della politica economica del governo». Ci sarà poi il contributo delle banche, «concertato e non punitivo», come ha confermato Giorgetti. La convocazione dei banchieri partirà in queste ore. Il presidente di Intesa San Paolo, Gian Maria Gros-Pietro, è aperto a «fare qualcosa oltre a quello che siamo abituati a fare e che abbiamo già fatto anche negli anni scorsi».
Oggi a Palazzo Chigi sono attesi i sindacati, lunedì le associazioni datoriali. Stasera, intanto arriverà il nuovo verdetto dell’agenzia di rating Standard & Poor’s sul bilancio italiano. Martedì il varo della manovra.