Corriere della Sera, 10 ottobre 2025
Bezos disarma l’agente 007 e finisce impallinato
Ci voleva Jeff Bezos. L’unico capace di «disarmare» James Bond. Non c’erano riusciti nemmeno i cattivi della Spectre. È il potere dei soldi. Adesso che Amazon si è comprata i diritti dei film di 007 il miliardario americano pensa di trattare James come un pacco da spedire. Del resto a un uomo che può permettersi di «affittare» mezza Venezia per sposarsi, cosa volete che costi togliere la pistola dalla fondina di 007? Nei giorni scorsi chi navigava su Amazon Prime Uk si è imbattuto in locandine dove la mitica Walther Ppk era sparita dalle mani di Bond. Come togliere le bollicine dallo champagne o il cavallino rampante dalla Ferrari. Più che uno sfregio, un oltraggio al mito. Magari ci saranno state anche motivazioni nobili, tipo non incentivare la passione per le armi, ma lo sanno tutti che James Bond non spara mai per davvero. I suoi bang bang sono come quelli dei fumetti. E poi Bezos non ha fatto i conti con i milioni di adepti di 007. Così ha dovuto fare marcia indietro. E finire lui «impallinato» dalle critiche. Poi lo sanno tutti che l’agente britannico non ha mai sbagliato un colpo. Però resta la paura che la serie finita in mani americane rischi di snaturarsi. Finora gli attori che hanno interpretato Bond venivano tutti dall’isola britannica (Sean Connery, Roger Moore, Timothy Dalton, Pierce Brosnan e Daniel Craig). Tranne uno: l’australiano George Lazenby. Che infatti durò un solo e brutto film. Per questo è difficile pensare che il regista scelto per il ventiseiesimo Bond della serie, il canadese Denis Villeneuve, si orienti su un attore che non parli un inglese impeccabile. Così un americano sarebbe fuori dai giochi. Perché come diceva Oscar Wilde «Inghilterra e Stati Uniti sono uguali in tutto, tranne che nella lingua». E anche Jeff Bezos se ne farà una ragione. Si sa: è più facile costruirsi un razzo da mandare nella spazio che togliere la Walter Ppk a James Bond.