repubblica.it, 9 ottobre 2025
Bufere su Marte. Scoperti trombe d’aria e mulinelli di sabbia che ostacoleranno le future missioni
Bufere di vento con possibili trombe d’aria. Come se non bastassero le complicazioni per andare su Marte, oggi si è aggiunto anche il meteo. Usando vent’anni di dati delle sonde ExoMars e Mars Express, che orbitano attorno al pianeta rosso, l’Agenzia Spaziale Europea (Esa) ha scoperto che la parte bassa dell’atmosfera, quella vicina alla superficie, è molto più agitata di quanto si pensasse.
I vortici “diavoli di polvere”
I venti sollevano la polvere color ruggine e formano vortici che qui sulla Terra chiamiamo “diavoli di polvere”, tipicamente nei deserti. Erano stati già avvistati in passato su Marte, ma in modo sporadico. In due decenni di osservazioni gli scienziati oggi ne hanno contati 1.039. Per riconoscerne le caratteristiche hanno addestrato un sistema di intelligenza artificiale ad hoc.
Scegliere la stagione per atterrare
Chi vorrà organizzare una spedizione su Marte dovrà tenere conto anche del meteo, sia per pianificare un possibile atterraggio turbolento, sia per prevenire la perdita di efficienza dei pannelli solari di rover e robot, che si ritroverebbero ricoperti dalla polvere prima del previsto. L’Esa ad esempio ha un rover che dovrebbe toccare il suolo marziano nel 2030. Grazie a questi studi sarà possibile scegliere la stagione in modo da evitare la massima presenza dei diavoli di polvere.
La polvere e i vortici
“La scoperta principale del nostro studio – ha detto Valentin Bickel dell’università di Berna, primo autore dell’articolo pubblicato dalla rivista Science Advances – è che i venti su Marte possono essere più veloci di quanto non pensassimo, e i vortici più frequenti”. Essendo le masse d’aria impossibili da osservare su un altro pianeta, è stata proprio la polvere sollevata dalle trombe d’aria a rivelare agli scienziati la presenza di queste turbolenze. In assenza di piogge, le nuvole rossastre persistono per tempi più lunghi rispetto alla Terra, permettendo anche di studiare le direzioni tipiche delle correnti.
Venti fino a 158 chilometri orari
I diavoli di polvere sono tipici degli ambienti in cui la pressione è bassa (e su Marte l’atmosfera è molto sottile). Nei deserti terrestri si innescano quando il cielo è terso e la temperatura molto alta del terreno fa sollevare rapidamente l’aria, polvere inclusa. Su Marte, ha osservato lo studio dell’Esa, le trombe d’aria scatenano venti fino a 158 chilometri orari. Si tratta di velocità notevoli, le più alte mai calcolate sul pianeta rosso, anche se l’atmosfera molto rarefatta del nostro vicino rende quasi impercettibili anche raffiche di cento chilometri all’ora (un valore normale per la bora).
Atmosfera marziana sottile
“Essendo l’atmosfera marziana così sottile e la superficie arida e polverosa, il Sole riscalda le rocce in tempi rapidi, facilitando la formazione dei diavoli di polvere”, ha spiegato Antonia Schriever, coautrice dello studio e planetologa del German Aerospace Center.
La frequenza del fenomeno
La primavera e l’estate sono le stagioni in cui i diavoli di polvere sono più frequenti, specialmente nelle ore centrali della giornata. I più grandi osservati dalle sonde orbitanti dell’Esa erano larghi 580 metri, anche se la media era di 82 metri con venti di 64 chilometri orari.
I possibili punti di atterraggio
Il pianeta rosso è soggetto a questi vortici soprattutto in alcune zone precise, come la Amazonis Planitia, una pianura situata tra i due vulcani principali del pianeta, considerata in effetti uno dei possibili punti di atterraggio. Qui infatti si sospetta che miliardi di anni fa potesse esistere un grosso bacino d’acqua, il terreno è abbastanza liscio da permettere la discesa di una sonda o di una navicella e la distesa di lava relativamente giovane è interessante per effettuare ricerche geologiche.