corriere.it, 8 ottobre 2025
Bologna, la torre Garisenda ha fatto una torsione: «Dovuta ai primi cantieri, serve un nuovo cronoprogramma»
La torre Garisenda ha fatto una nuova torsione. Un movimento che non era atteso dai tecnici, ma che è stato rilevato in seguito alla rimozione, quest’estate, dei basoli perimetrali alla torre, operazione funzionale all’arrivo dei tralicci di Pisa.
Una novità che non allarma il gruppo di esperti (guidato dall’ingegnere Raffala Bruni) che ha messo nero su bianco il progetto di consolidamento e messa in sicurezza della torre pendente, ma che, di certo, impone cautela e una revisione dei tempi, quindi, di conseguenza, «un aggiornamento del cronoprogramma» già presentato al ministero dei Beni culturali.
La torre Garisenda, il rischio crollo e i cantieri d’urgenza
A spiegarlo,con una nota, lo stesso Comune che annuncia il viaggio dei tecnici di Palazzo d’Accursio in programma a Roma proprio per discutere con il ministero dei prossimi passi di un progetto che, in parte, è finanziato da fondi del Pnrr che, come si sa, hanno tempistiche di utilizzo circoscritte al 2026.
«A seguito delle prime operazioni di cantiere, propedeutiche all’arrivo dei tralicci di Pisa, quali la rimozione dei basoli e la verifica degli impianti sotterranei come le tubature fognarie – spiega Palazzo d’Accursio – i sistemi di controllo e monitoraggio attivi sulla torre hanno rilevato una rotazione della Garisenda verso Via Zamboni più marcata rispetto alla deformazione attesa per effetto della temperatura (del periodo estivo, ndr). Questo movimento si è confermato anche nei mesi successivi».
Gli esperti hanno quindi approfondito l’analisi, «rilevando come questo spostamento non sia causato solo dalle condizioni ambientali, ma collegato a un assestamento delle fondazioni della torre, probabilmente influenzato dagli interventi in corso».
I tralicci arrivati da Pisa e il lavoro degli esperti
L’analisi dei dati, integrata da report giornalieri sulle condizioni ambientali durante le operazioni di cantiere, indica che questa torsione della Garisenda «rappresenta un “ringiovanimento” rispetto alla deriva annuale consolidata».
Alla luce del movimento serve un nuovo cronoprogramma
Questo movimento della torre, però, «seppur positivo negli effetti, impone di procedere con la massima cautela – sottolinea il Comune – comportando la maggiore probabilità di attivare azioni preventive e correttive già previste a livello progettuale, ma non ipotizzate con la frequenza che lo scenario attuale suggerisce». Per questo «si procederà a un aggiornamento del cronoprogramma, che rifletta le nuove esigenze emerse».
Una delegazione di tecnici del Comune e del gruppo di esperti al lavoro per la messa in sicurezza della Garisenda giovedì 9 ottobre sarà al ministero della Cultura proprio per «illustrare e discutere i dati emersi dal monitoraggio e condividere l’aggiornamento del cronoprogramma relativo alla prima fase di interventi, rientranti nel quadro dei lavori finanziati dal Pnrr, in grado di garantire che la messa in sicurezza proceda in modo sicuro, efficace e compatibile con i vincoli di finanziamento europei».