il Fatto Quotidiano, 8 ottobre 2025
L’Istat ora avvisa: “Il Pil 2025 a +0,5% non è scontato”
Il governo prova a stringere sulla manovra con l’obiettivo di presentare il documento di bilancio entro la metà di ottobre. Nei prossimi giorni sono fissati una serie di appuntamenti: oggi un vertice con i leader della maggioranza, quindi l’incontro con i sindacati venerdì pomeriggio e lunedì mattina con le imprese, poche ore prima di portare il testo sul tavolo del Consiglio dei ministri. Intanto proseguono le audizioni sul Documento programmatico di finanza pubblica. L’Istat ha sottolineato l’impatto nullo della manovra sul 2026, sulla base delle stesse stime del governo, e il rischio che quelle di crescita potrebbero non essere centrate. “Già quest’anno – ha spiegato l’Istituto di Statistica – occorrerà chiudere l’anno bene, con un incremento di almeno 0,2 punti percentuali per confermare la crescita a +0,5% come è scritto del documento programmatico”. Queste prospettive di crescita “saranno legate in modo più stringente all’evoluzione positiva della domanda interna, nella componente dei consumi privati e in quella degli investimenti”, visto che i dazi rendono quasi impensabile l’apporto positivo della domanda estera.
Confindustria intanto batte cassa. Ieri il presidente Emanuele Orsini ha chiesto un piano di sussidi alle imprese per 8 miliardi l’anno in manovra. “So che la presidente del Consiglio è vicina alle imprese, ma lo vogliamo vedere nei fatti, anche nella legge di bilancio”, ha detto Orsini. Sempre ieri il ministro Giancarlo Giorgetti ha confermato che in manovra ci sarà una “pace fiscale”, cioè la quinta rottamazione delle cartelle.