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 2025  ottobre 08 Mercoledì calendario

Olio e mozzarella: FI stoppa la legge che voleva “Lollo”

L’annuncio era stato fatto in pompa magna in conferenza stampa a Palazzo Chigi, con tanto di slide alle spalle con la bandiera tricolore: “Un impegno concreto a difesa del sistema agroalimentare italiano, dove le imprese possano competere in un mercato leale, i cittadini possano avere fiducia in ciò che acquistano e in cui il valore del Made in Italy sia protetto e valorizzato in ogni fase della filiera”, aveva detto a inizio aprile il ministro Francesco Lollobrigida spiegando di aver dato attuazione a una proposta di Gian Carlo Caselli del 2015 nell’ambito dell’osservatorio sulle agromafie.
Ora, però, sei mesi più tardi, il tanto declamato disegno di legge in difesa dei prodotti alimentari italiani è fermo nelle secche del Senato della Repubblica. Non per qualche lungaggine di Palazzo Madama, ma perché il provvedimento si è fermato in commissione Giustizia: Forza Italia, infatti, ha presentato diversi emendamenti per modificare il testo arrivando addirittura ad abolire interi articoli del provvedimento.
La legge di 17 articoli, incardinata a inizio giugno, introduce “disposizioni sanzionatorie a tutela dei prodotti alimentari italiani”, dunque i reati alimentari. Inasprendo pene e multe per chi viola il Made in Italy. La legge introduce il reato di frode alimentare, il commercio di alimenti con segnali mendaci sull’etichettatura dei prodotti, l’agropirateria ma anche la tutela dei prodotti Igp e Dop oltre ad alzare le sanzioni amministrative nei confronti delle imprese che infrangono la legge sulla tracciabilità e la sicurezza dei prodotti. Tra quelli tutelati c’è soprattutto la filiera della mozzarella bufalina. Una legge che era stata elogiata (e richiesta) da Coldiretti che aveva esultato: il presidente Ettore Prandini ad aprile aveva parlato di “passaggio epocale” ringraziando il ministro Lollobrigida e tutto il governo Meloni.
Forza Italia, però, in commissione Giustizia ha deciso di presentare molti emendamenti con un unico obiettivo: abbassare le pene, le aggravanti ed eliminare le sanzioni più dure. A farlo è stato soprattutto il capogruppo azzurro Pierantonio Zanettin che ha depositato 23 proposte di modifica che, in alcuni casi, stravolgono il testo: sulle etichette il forzista chiede di escludere la punibilità quando “l’operatore commerciale dimostri di aver agito con la dovuta diligenza”, abbassando le pene massime a un anno per la frode alimentare, a 18 mesi (da tre anni) per il commercio mendace, abolendo le aggravanti e così via. Forza Italia chiede anche di coinvolgere nella vigilanza il ministero della Salute e rivedere il sistema dei controlli.
Il capogruppo azzurro in commissione Giustizia spiega così la ratio dei suoi emendamenti: “In generale, io e Forza Italia ci muoviamo sempre seguendo quello che ci chiedono le imprese – dice Zanettin pungendo Fratelli d’Italia – pensiamo che le aziende non si possano mettere in difficoltà e vadano messe nelle condizioni di lavorare. Con questa legge e questi reati il rischio è, in alcuni casi, di colpire le piccole imprese che possono anche essere costrette a chiudere”. Il disegno di legge, quindi, è fermo in commissione Giustizia e servirà presto una riunione di maggioranza per sbloccare l’iter.
Gli stessi paletti erano stati posti da Forza Italia per i nuovi reati introdotti nel decreto sulla Terra dei Fuochi, ma alla fine era dovuto intervenire direttamente il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano che aveva imposto di far passare la legge senza modifiche.