ilsole24ore.com, 7 ottobre 2025
Continua la fuga dei giovani medici dai pronto soccorso, boom invece per chirurgia plastica
Pochissimi giovani medici scelgono di specializzarsi per diventare microbiologi o virologi (tanto di moda ai tempi del Covid) o farmacologi. Ma anche per diventare patologici clinici, radioterapisti o medici che curano il dolore: per queste specialità dal 60% all’80% dei posti assegnati per diventare medico attraverso il corso di specializzazione sono andati deserti. Ma soprattutto poco più di un giovane dottore su due sceglie di seguire dopo la laurea il corso di specializzazione necessario per imparare a impugnare un bisturi da chirurgo o per lavorare dentro un pronto soccorso: due specialità cruciali queste per far lavorare gli ospedali, ma che quest’anno hanno visto rispettivamente il 45% di posti non assegnati per emergenza urgenza (439 su 976 borse di studio) e il 37% per chirurgia (247 su 622 posti). Al contrario sono gettonatissime altre specialità dove i posti sono completamente esauriti come pediatria, oftalmologia, dermatologia o chirurgia plastica ed estetica o quella per le malattie cardiovascolari che forma i futuri cardiologi. Specialità ogni anno si dimostrano più attrattive anche per le carriere successive che promettono, soprattutto per gli sbocchi nell’attività privata con possibilità di guadagni maggiori.
Complessivamente su 15.283 contratti regionali messi a bando per il concorso di specializzazione medica di quest’anno ben 2.569 – il 17% – non sono stati assegnati. Un numero preoccupante anche se in calo rispetto all’anno scorso quando le rinunce verso alcune specialità raggiunse il 25% delle borse: in pratica una borsa su quattro non veniva scelta. Un miglioramento probabilmente legato anche ai mini aumenti sulle borse studio decise nella scorsa manovra di bilancio in particolare proprio per quelle specialità meno scelte che da quest’anno riceveranno aumenti in media di 100 euro in più al mese (su una borsa mensile che si aggira sui 1650 euro). A esempio l’anno scorso la fuga dai pronto soccorso raggiungeva il 70% contro il 45% di quest’anno.
A mettere in fila i numeri sono Anaao Giovani e Als, che si dichiarano “preoccupati e amareggiati per i risultati delle assegnazioni del concorso di quest’anno, già ampiamente previsti e denunciati in anticipo a più riprese”. In particolare sul calo dei posti non assegnati la ragione sarebbe da ricondurre “all’aumento del numero dei candidati – dichiara il presidente dell’Als, Massimo Minerva -. Ci auguriamo che il futuro ci riservi coerenza tra le necessità di specialisti e il numero di candidati. Ma con l’enorme numero attuale di iscritti alla facoltà di medicina, sarà molto difficile mantenere questo equilibrio”. “L’unica soluzione è riformare la formazione medica post-laurea, con un contratto di formazione-lavoro e istituendo i learning hospital – propongono Pierino Di Silverio, segretario nazionale di Anaao Assomed, e Giammaria Liuzzi, responsabile nazionale di Anaao Giovani -. Occorre inoltre una revisione dei fabbisogni di medici specialisti maggiormente calata sulle reali necessità del territorio e degli ospedali”. “Siamo pronti a lavorare insieme per il bene dei giovani medici – concludono i vertici di Anaao Assomed e Als – chiediamo pertanto al Ministro Bernini di sederci ad un tavolo propositivo. Due sono le iniziative fondamentali per gli attuali concorrenti delle specializzazioni mediche: aumentare a 7 gli scaglioni straordinari di scelta prima della presa di servizio; istituire una flessibilità di 45 giorni per la presa di servizio dei neo specializzandi”.