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 2025  ottobre 07 Martedì calendario

Siria, eletto il nuovo Parlamento post-Assad: 70 scelti dal presidente, solo il 3% di donne

La Siria ha celebrato domenica le sue prime elezioni parlamentari dall’uscita di scena di Bashar al-Assad, avvenuta quasi un anno fa dopo una ribellione che lo ha rovesciato nel dicembre scorso. Un passaggio storico per un Paese che tenta di ricostruirsi dopo oltre mezzo secolo di autoritarismo e 14 anni di guerra civile, ma con un voto che molti hanno definito antidemocratico, essendo indiretto tra un terzo dei parlamentari nominati direttamente dal presidente siriano, l’ex leader jihadista Abu Mohammad al-Jolani, vero nome Ahmed al-Sharaa, al fatto che in molti non sapessero neanche che si votava. Dall’annuncio dei risultati preliminari da parte delle autorità siriane emerge che il nuovo Parlamento, composto da 210 deputati, conterà solo il 3% di donne tra i due terzi di eletti da comitati locali, in attesa della decisione del presidente siriano che potrà nominare a sua discrezione 70 rappresentanti come garanzia ulteriore del controllo assoluto del potere legislativo nelle mani del nuovo potere.
Il Comitato Supremo per le Elezioni dell’Assemblea Popolare ha pubblicato i risultati provvisori delle elezioni indirette – svoltesi in alcune regioni del martoriato Paese, uscito dieci mesi fa dalla morsa del regime della famiglia Assad – sottolineando che i ricorsi sarebbero potuti essere presentati solo ieri negli orari di ufficio, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Sana. Sono stati in totale 1578 i candidati che si sono contesi 140 dei 210 seggi del prossimo Parlamento che vedrà 32 rappresentanti da Aleppo, 12 dal Rif di Damasco, Homs, Hama e Idlib, 10 da Damasco e Deir Ezzor, 7 da Latakia, 6 da Deraa, 5 da Tartus e 3 da Quneitra. Sono soltanto cinque le donne siriane, su 140 deputati. Circa 6 mila delegati elettorali sono stati chiamati a scegliere i deputati tra circa 1500 candidati. Di questi, il 14% erano donne.
Esclusi dal conteggio le zone dove domenica non si è votato, ovvero la turbolenta provincia di Sweida, a maggioranza drusa, nel sud della Siria, e il Nord-Est del Paese, controllato dai curdi. Si tratta di altri 19 seggi (10 a Hasakah, 6 a Raqqa e 3 a Sweida) che dovranno essere assegnati. In base alla Costituzione temporanea annunciata a marzo, il Parlamento entrante eserciterà funzioni legislative fino all’adozione di una Costituzione permanente e allo svolgimento di nuove elezioni.