repubblica.it, 7 ottobre 2025
“Vespa infame”: la scritta apparsa in un ascensore della Rai
La scritta “Vespa infame” è apparsa in uno degli ascensori della sede Rai di via Teulada. L’episodio è stato denunciato alle forze dell’ordine che hanno avviato indagini per risalire ai responsabili.
Bruno Vespa nei giorni scorsi è stato al centro di una polemica perché durante il suo programma Porta a porta su Rai 1, c’è stato uno scontro con l’attivista Tony La Piccirella, in collegamento dalla barca Alma in navigazione verso Gaza che faceva parte della Flotilla. Vespa aveva chiesto perché non avessero accettato la mediazione della Chiesa per lasciare i beni raccolti a Cipro al cardinal Pizzaballa e mentre l’attivista cercava di spiegare le ragioni dei volontari, raggiungere un canale diretto con i gazawi e rompere l’assedio di Israele, il conduttore è sbottato: “Non ve ne fotte niente di dare aiuti alle persone”.
Le reazioni non si sono fatte aspettare. “Esprimo piena solidarietà a Bruno Vespa per il grave gesto di intimidazione e diffamazione avvenuto a Via Teulada. Quanto accaduto è un segnale preoccupante del clima sempre più avvelenato che si sta creando nei confronti della Rai da parte di chi usa l’azienda come mezzo di scontro politico” ha detto la consigliera Rai Federica Frangi, mentre il sindacato Unirai “esprime ferma condanna per l’episodio avvenuto nella sede Rai di via Teulada, dove è comparsa una scritta offensiva nei confronti di Bruno Vespa. Un gesto intollerabile e vile, che nulla ha a che fare con il confronto di idee e con il rispetto che deve sempre contraddistinguere un ambiente di lavoro e una comunità professionale come quella Rai. La Rai è e deve restare un luogo di civiltà, libertà e rispetto reciproco, valori che il sindacato Unirai continuerà a difendere senza esitazioni”. “Bruno Vespa rappresenta da decenni un punto di riferimento per il giornalismo e l’informazione della Rai – ha commentato Simona Agnes – Un professionista fortemente sostenuto anche da mio padre, Biagio Agnes, quando era Direttore Generale dell’Azienda, perché Vespa incarna pienamente i valori del Servizio Pubblico in cui credo fortemente. Offendere lui significa offendere la Rai, il Servizio Pubblico e la storia stessa di questa Azienda. La Rai è una casa comune che va rispettata e tutelata da tutti coloro che vi lavorano e che ne condividono la missione di informare il Paese con equilibrio e responsabilità”.