repubblica.it, 6 ottobre 2025
Ritrovato il ritratto della maitresse di “Salon Kitty”, il bordello più famoso del Terzo Reich
Era sparito da decenni, il ritratto di Kitty Schmidt, la più famosa maîtresse del Terzo Reich, la tenutaria del bordello “Salon Kitty”, l’ex insegnante di pianoforte che si era data all’arte del sesso e ci teneva moltissimo che le sue prostitute fossero poliglotte, che avessero delle maniere impeccabili e che fossero stretta fede nazionalsocialista. Una figura talmente leggendaria che persino Tinto Brass le dedicò un film con una divina Ingrid Thulin.
Quell’indirizzo della borghesissima Charlottenburg era diventato subito celebre ben oltre i confini del Reich di Hitler: il ministro degli Esteri di Mussolini, Galeazzo Ciano, non mancava mai di farsi vedere nell’elegante salone dove giravano pochissime prostitute perché i clienti le potevano scegliere da un catalogo e Kitty le faceva arrivare con una telefonata. Ed è proprio in quel salone che era appesa la tela che ritraeva la “Madame”, la proprietaria del bordello di lusso frequentato anche dalla nomenclatura nazista.
Alla fine degli anni Trenta, su ordine del capo della Gestapo, Reinhard Heydrich, “Salon Kitty” era diventata anche un’importante centrale di spionaggio: le prostitute avevano il compito di ottenere dai loro clienti preziose informazioni da girare ai nazisti. Ma Ciano lo sapeva benissimo e una volta esclamò: “Heydrich deve essere molto stupido se pensa che ignori i signori nella stanza accanto”. In realtà non fu mai provato che la Gestapo ascoltasse le conversazioni – Kitty lo raccontò in una conversazione dopo la fine della guerra, disse che la cantina nascondeva strumenti di spionaggio e le stanze erano zeppe si microfoni. Quel che è certo, però, è che le prostitute riferivano minuziosamente dei segreti dei loro clienti più importanti alla polizia segreta.
Ebbene, quell’unico quadro che ritrae Kitty Schmidt e che all’epoca era appeso nel bordello era andato perso per un quarto di secolo, dopo la morte del nipote dell’ex maîtresse. Nei giorni scorsi è stato ritrovato per puro a caso, e a pochi chilometri dall’ex bordello di lusso, nella casa di una donna, Ilona Jurczyk, che lo aveva appeso in soggiorno, ignara di chi fosse quella misteriosa, bellissima donna. Il quadro, ha raccontato al Tagesspiegel, lo aveva comprato in un mercatino delle pulci. Un giorno è venuto un suo amico da Amburgo e le ha detto, più o meno, ma lo sai chi hai appeso lì?
Dopo una breve ricerca sul web, la donna ha scoperto che Urs Brunner e Julia Schrammel, i due autori di un prezioso libro sulla storia di “Salon Kitty”, lo stavano cercando da anni, erano andati persino all’estero per rintracciare la tela. I due scrittori hanno ora comprato il quadro, “nella speranza che trovi un giorno la sua casa in un museo di Berlino”, ha raccontato Schrammel. “Qualunque cosa sia successa, il famigerato Salon Kitty e la sua Madame, Kitty Schmidt, sono storia della città di Berlino”. E questo è innegabile.