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 2025  ottobre 05 Domenica calendario

“Nitazeni” per studiare di più «Nuova minaccia per la salute»

L’allarme spunta dalla relazione della Direzione centrale dei servizi antidroga pubblicata pochi giorni fa. I nitazeni sono il nuovo grande pericolo per i consumatori di stupefacenti. Si tratta di potenti oppioidi di origine sintetica, cioè non estratti dalla pianta ma creati in laboratorio con sostanze chimiche. Sono “parenti” del temuto fentanyl, con una caratteristica: sono molto più potenti e possono avere effetti devastanti, bastano pochi granelli di polvere per provocare overdosi con esito letale. Inventati come farmaci, non sono mai stati usati dai medici proprio per questo motivo. Ma ora circolano sul mercato nero perché vengono usati per tagliare l’eroina (che scarseggia dopo il bando dell’oppio afghano deciso dai talebani), oppure per produrre farmaci con-traffatti, facilmente reperibili sui social. “Una nuova e crescente minaccia per la salute”, così gli analisti della polizia di Stato definiscono i nitazeni. In Italia sta emergendo in particolare un abuso delle benzodiazepine, “finalizzata all’aumento delle prestazioni, eliminando ansia, stanchezza e insonnia”. Effetti ricercati soprattutto da una figura di assuntore “che svolge una attività stressante e di responsabilità”. Non tossici disperati, dunque, ma anche manager e professionisti. Ma c’è anche un aspetto ancora più inquietante, perché la Dcsa avvisa: “Anche tra la popolazione studentesca sta emergendo il ricorso alle Bzd con l’obiettivo di aumentare le prestazioni cognitive”. Per studiare di più, sentendo meno fatica, c’è chi non esita a ricorrere all’aiuto chimico. Amara la riflessione degli specialisti della polizia: “La società nella quale viviamo, con richieste di prestazioni sempre maggiori, punta molto spesso al raggiungimento dei risultati ad ogni costo. Ne consegue una predisposizione alla ricerca di sostanze per aumentare la performance, talvolta persino con strumenti illeciti”. La spiegazione scientifica mette i brividi: “Gli oppiodi poi, oltre ad alleviare il dolore, attivano anche quelle regioni del cervello che inducono stati di euforia o vero e proprio “sballo”, condizioni che sono alla base del potenziale uso improprio e sovradosaggio di questi farmaci”. Ecco perché è urgente avviare una campagna di prevenzione nelle scuole, prima che sia troppo tardi. L’età di consumo si sta infatti abbassando, in alcuni casi ben sotto i 14 anni.
L’allerta sta salendo in tutta Europa: tra gennaio 2023 e settembre 2024 in Svezia sono stati registrati 37 decessi riconducibili ai nitazeni. Ma la vera emergenza si sta riscontrando nel Regno Unito: 264 le vite stroncate nel giro di un anno.

Sotto osservazione anche i traffici di tramadolo, altro oppioide sintetico: nel maggio 2017 l’Agenzia delle Dogane, in collaborazione con la Guardia di Finanza, sequestrò un maxi carico di 37 milioni di pasticche di “Tamol X”. Erano nascoste in un container in transito dall’India nel porto di Genova ed era diretto in Libia, nei porti di Tobruk e Misurata. Proprio sul fronte libico, così come in Ucraina, il tramadolo è usato come eccitante per aumentare la resistenza dei combattenti. Al pari del captagon, amfetamina che era prodotta in quantità industriali nei laboratori del regime di Assad. Un business che alimentava la macchina repressiva del dittatore, apparentemente interrotto dal nuovo corso politico instaurato a Damasco.
Bastano pochi numeri per quantificare l’impatto delle droghe sintetiche negli ultimi anni: nel 2024 i sequestri delle forze dell’ordine italiane sono aumentati addirittura del 418%. Dalle19.759 dosi del 2023 si è balzati a quota 101.595. Gli oppioidi arrivano soprattutto dalla Cina, occultati nelle merci, ma i laboratori sono spuntati da un pezzo anche in Europa. E c’è chi li ordina per posta. Senza contare i corrieri che arrotondano consegnando le dosi oltre ai pacchi ordinari.
Il timore è che il peggio debba ancora venire. Il 12 marzo 2024 il Governo Italiano ha presentato il “Piano nazionale di prevenzione contro l’uso improprio di fentanyl e di altri oppioidi sintetici”: misure di prevenzione e monitoraggio, ma anche una serie di azioni “da “mettere in campo” in caso di “gestione di un’eventuale emergenza”.