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 2025  ottobre 05 Domenica calendario

Monza, il sindaco “spegne” le slot negli orari di punta. “Troppi dipendenti dal gioco d’azzardo”

In Italia le persone dipendenti dal gioco d’azzardo sono circa un milione e mezzo, il 3 per cento della popolazione. La Lombardia è prima in classifica per il volume delle scommesse, con una somma di 13 miliardi di euro raccolti in un anno da slot, scommesse e lotterie. E mentre le stime coinvolgono sempre di più i giovani (nel 2024 i dipendenti patologici della generazione Z hanno superato quelli anziani, raggiungendo il 37 per cento rispetto al 26) da Monza parte un’iniziativa volta a contrastare il continuo crescere dei numeri. Il sindaco Paolo Pilotto ha firmato un’ordinanza che impone lo spegnimento delle 389 slot machine presenti in città in tre fasce orarie: dalle 7.30 alle 9.30, dalle 12 alle 14 e dalle 19 alle 21: «La dipendenza non è solo quella dall’alcol o dalle droghe – spiega – nel 2024 le persone assistite dal SerD perché affette da patologia da gioco d’azzardo nella provincia di Monza Brianza sono state 230, con un trend costante negli ultimi tre anni. A Monza le persone seguite sono 44, in crescita rispetto agli anni precedenti».
Non è la prima volta che nella città lombarda si fa un tentativo di contrasto del gioco d’azzardo: «L’Amministrazione precedente aveva provato a introdurre un regolamento simile, ma era stato giudicato troppo duro nei confronti degli esercenti», racconta il sindaco, che non si è arreso e insieme alla Polizia locale ha messo a punto un nuovo piano: «La dipendenza ha un’incidenza fortissima sulla vita individuale e collettiva, e può avere effetti devastanti sulle finanze delle famiglie, oltre che sulla tenuta psichica di chi ne soffre. Molto spesso il gioco compulsivo porta a sottrarre risorse anche al proprio nucleo familiare, con il rischio di toccare il limite della non autosufficienza finanziaria per tutti i membri».
Per questo la distribuzione delle sei ore di blocco è stata studiata per sovrapporsi ai momenti di maggiore utilizzo delle macchinette: «Con la prima fascia intercettiamo i giovani che aspettano di entrare a scuola. Non ci sono dati sui minori perché sotto i 18 anni il gioco è vietato, ma dalle segnalazioni e dai numeri del SerD emerge che i giovanissimi che accedono alle sale slot anche solo per provare sono in aumento. La seconda fascia, dalle 12 alle 14, corrisponde sia alla pausa pranzo che all’uscita da scuola. Dalle 19 alle 21 invece le persone si fermano al bar per fare aperitivo o mangiare. Sappiamo che non si può arrivare alla dissuasione totale anche perché 500 euro di multa per chi non rispetta l’ordinanza non sono tantissimi, ma speriamo possa portare a una riduzione dello stimolo al gioco».