Corriere della Sera, 5 ottobre 2025
«I miei primi 30 anni»
Un concerto che Francesca Michielin ha definito «una follia», ma che le ha ridato «la voglia di vivere che avevo un po’ perso». E infatti, raggiante sul palco, la cantautrice vicentina ieri sera ha celebrato i suoi 30 anni all’Arena di Verona con «Tutto in una notte – Live 2025», un «diario musicale» diviso in quattro atti, seguito all’uscita del suo nuovo ep «Anima», che l’ha vista esibirsi con una band tutta al femminile e con tantissimi ospiti, da Carmen Consoli a Irama. «Non do per scontato di suonare in posti del genere – ha detto alla vigilia dello show —. Così ho riarrangiato e sperimentato molto, creando intrecci fra i brani, un po’ da pazzi».
Come ci si prepara a un appuntamento così?
«Sono andata dalla psicologa, ho fatto Emdr, ho fatto stretching. Ho cercato di arrivarci serena».
A 30 anni come si sente?
«Penso che i 20 siano stati un insieme di esplorazione e disagio profondo, di scoperta di me che non è ancora del tutto terminata. Un esercizio che ho fatto quest’anno è stato quello di riappropriarmi dei miei ricordi di bambina e adolescente, celebrandoli».
Riesce a rivedere i suoi video di «X Factor», quando aveva appena 16 anni?
«Adesso sì. Sono orgogliosa anche di quella mia ribellione fine a se stessa e riesco finalmente ad abbracciarmi».
Prima non ci riusciva?
«Quando inizi a fare questo lavoro, tutte le persone ti vogliono portare sulla via giusta, ti dicono che cosa sei e come sei più efficace. Devi rinnovarti, rinascere sempre. Ma io sono sempre stata questa persona qua. Solo che a 16 anni non puoi essere a fuoco come a 30. E io ora accolgo tutte le parti di me, mi dico “tranquilla, mi gestisco io”».
Anche a livello di management ha deciso di fare da sé, dopo il 21esimo posto al Festival di quest’anno.
«Dopo questo Sanremo, andato molto male, ho fatto talmente tanta fatica a tornare nel ruolo che tutti si aspettavano da me, che ho detto: “Aspetta: c’è qualcosa che sto cannando”. Se pur facendo quel che dovevo fare non è andata, se vedi che fai una fatica immane ad alzarti e a metterti la maschera recitando la parte, e poi non arriva neanche il risultato, allora dici: “Ricalcoliamo il percorso”».
Ha raccontato che ha pensato anche di mollare tutto.
«Ho capito che non mi stavo divertendo, che stavo facendo il compitino, pensando solo a cantare bene, alla canzone che doveva funzionare in base a certi criteri, ma non è così che si fa arte. Credo si debba scegliere fra fare industria e fare l’artista. Fare l’artista è più doloroso, ma è lì che mi sento viva».
L’industria musicale è sempre in cerca di hit.
«Io ho sempre avuto un’attitudine più alternative rispetto al pop convenzionale. Ho capito qual è la mia visione e va bene anche se non intercetta le tendenze».
In una vita parallela, che cosa avrebbe fatto?
«Sembra una cosa paracula da dire in questo periodo, ma non è così. Volevo studiare medicina e lavorare con Medici senza frontiere per aiutare i bambini nelle zone di guerra. Avevo iniziato anche a fare gli Alpha test, ma poi ho scelto il conservatorio».
Come ha fatto a non crollare nei momenti difficili?
«Ho la fortuna di avere iniziato 14 anni fa e ho seminato tanto, ci sono brani che il pubblico canta ancora. Nelle crisi bisogna ricordarsi questo e vivere con serenità. Io non ho la fomo, l’ansia di dover fare le cose. Una volta si pubblicavano dischi anche ogni 5 o 7 anni e non succedeva niente. Quest’estate ho pubblicato il brano “Francesca” e credo che nessuno mi avrebbe fatto uscire con quel pezzo. Ma se avessi fatto il compitino della canzone estiva che cosa avrei ottenuto?».
Cancellerebbe qualche momento fin qui?
«Nessuno. Anche i più disagevoli mi hanno portata a rivoluzioni importanti».
Il problema di salute di 2 anni fa, con la nefrectomia, ha cambiato le priorità?
«Per forza, quando stai così male ti rendi conto del potere dell’empatia e scopri che non ce l’hanno proprio tutti. Ho sentito il mio corpo molto fragile e incapace di tornare a fare quel che amo, è stata veramente tosta. Adesso il mio non è ancora perfetto e non lo sarà mai più, ma non lo rinnego, non provo a silenziarlo e lo ascolto in modo corretto».
Da oggi che cosa farà?
«Non lo so. Sto scrivendo una colonna sonora, poi vorrei godermi un po’ di mondo. A novembre 2026 sarò in tour nei teatri. Ma sicuramente non andrò a Sanremo, se è questa la domanda».
Ma no, però magari si sposa, come Taylor Swift, visto che è una grande fan?
«Quello potrebbe succedere, dai. Ma non lo dirò sui social come lei, che cringe!».