repubblica.it, 3 ottobre 2025
Roberta Bruzzone minacciata e molestata: “Ho il terrore dell’attacco con l’acido”
“Ho il terrore di un attacco con l’acido”. Prima la diffamazione, poi le molestie e le minacce. È una storia travagliata quella raccontata ieri, 1 ottobre, dalla criminologa e psicologa forense Roberta Bruzzone, che ha testimoniato nella seconda aula del tribunale monocratico di Roma. Una vicenda iniziata nel marzo del 2017, quando Mirko Avesani, neurologo 51enne di Verona, le scrive su Facebook una serie di insulti che poi gli costeranno in primo grado una condanna a nove mesi di reclusione, pena sospesa al pagamento della provvisionale di 15mila euro.
Il processo non lo ha scoraggiato. Anzi. “Io ho il terrore dell’attacco con l’acido, perché in quella direzione più di qualche volta si è ipotizzato che potesse essere una cosa che potevo meritarmi – ha raccontato la criminologa – Non vivo più con la serenità che avevo prima. Prima di imbattermi in questa persona che ha votato la sua esistenza a distruggere la mia”.
La procura di Roma ora accusa Avesani di stalking: “perché – come si legge nelle carte – ha molestato e minacciato in maniera ripetuta la donna con messaggi social, email, esposti persecutori e offensivi, provocandole ansia, paura e timore per la propria incolumità”.
Bruzzone, difesa dall’avvocato Serena Gasperini, ha ripercorso la storia: “È da quell’attacco brutale, infamatorio e sessista su Facebook del 2017, in cui mi definì p… dalla f…che è iniziata una vera e propria persecuzione”, ha spiegato. Per poi continuare: “È successo anche durante un’udienza a Verona. È arrivato in aula come una furia. Ha iniziato a inveire contro di me, avvicinandosi al banco dove stavo testimoniando, gridando che avevo insultato la madre. Una situazione sconvolgente”.
Un’accusa falsa, quella degli insulti al genitore di Avesani da parte del volto televisivo, ma ripetuta, secondo i pm, su Facebook nel settembre 2022 quando, con un account intestato a “Marco Marche”, ha anche minacciato Bruzzone scrivendo “la tigre andrà a fuoco”: “Ho identificato la tigre in me perché vengo spesso indicata con questo nome per il mio stile di comunicazione incisivo e il tatuaggio che ho sulla spalla sinistra. Poi il post parla di me esplicitamente”, ha raccontato la criminologa.
Avesani, secondo le accuse, ha rivolto insulti e minacce anche al marito di Bruzzone, definito su Facebook nel gennaio 2022 “cornuto, demente, faccia da bue” e “accusato falsamente di volerlo gonfiare di botte”, si legge negli atti.
L’imputato non si è, però, limitato alla piattaforma di Meta. Ha anche inviato un esposto ad autorità pubbliche e professionisti privati, in cui denigrava la criminologa attribuendole condotte manipolatorie, razziste, xenofobe e definendola bugiarda, incompetente e delinquente.
“L’obiettivo è quello di screditarmi in primis agli occhi della Rai, e in generale dal mondo televisivo – ha detto la criminologa – È stato un elemento che ha determinato un clima di sospetto nei miei confronti. Mi ha accusato di istigare al suicidio con i miei interventi, di essere a capo di un gruppo di bulli del web. Parliamo di un medico: si presenta con il suo ruolo di neurologo, cosa che trovo preoccupante visto il suo modo di comportarsi”.
Una sequenza di fatti che ha cambiato radicalmente il modo di vivere della donna: “Io sono un personaggio pubblico e ora sono costretta a proteggermi in maniera mirata. C’è sempre un servizio di sicurezza fisso in ogni mio evento – ha spiegato – Le persone non possono avvicinarsi per farsi fare una dedica sul libro senza essere controllate. Vivo male questa situazione, perché non credo si possa modificare questo quadro”.