repubblica.it, 3 ottobre 2025
Rivoluzione nella chiesa d’Inghilterra, prima donna a capo: chi è l’arcivescova di Canterbury
È fatta, anche re Carlo ha detto sì. Per la prima volta nella storia, l’Arcivescovo di Canterbury, ossia il capo spirituale della Chiesa d’Inghilterra, sarà una donna. Si chiama Sarah Mullally, 63 anni, sposata e con due figli adulti, Liam e Grace (i religiosi anglicani possono farlo, a differenza dei cattolici). Dal prossimo marzo, Mullally sarà dunque Arcivescova di Canterbury, la 106esima fin dai tempi di Sant’Agostino, che nell’anno 597 giunse in Kent da Roma. Una nomina benedetta anche dal sovrano Carlo, capo istituzionale della Church of England.
Nata nell’inglese Woking nel 1962, la vescova Sarah è diventata cristiana a 16 anni. Prima dell’ordinazione, ha lavorato come infermiera nella sanità pubblica britannica, esperienza che ha descritto come “un’opportunità di riflettere sull’amore di Dio”. Si specializza come infermiera oncologica e, all’età di 37 anni (mai nessuno così giovane prima), diventa Chief Nursing Officer, ossia la rappresentante del governo per il settore infermieristico. Un impegno indefesso, per cui anni fa Mullally ha ricevuto l’onorificenza “Dame Commander of the Order of the British Empire”.
Mullally viene ordinata nel 2001 e si trasferisce nella Diocesi di Southwark, nel centro di Londra sulla sponda sud del Tamigi, prima di lasciare il suo incarico governativo tre anni dopo. Nel 2012 viene nominata “Canon Treasurer” presso la Cattedrale di Salisbury e tre anni dopo assume il ruolo di Vescova ausiliaria nella Diocesi di Exeter. Ma siccome Mullally è una donna da record, iI 12 maggio 2018, diviene la prima donna anche a ricoprire il ruolo di vescovo nella Cattedrale di San Paolo, quella del leggendario matrimonio tra Lady Diana e l’allora principe Carlo.
“Nel rispondere alla chiamata di Cristo a questo nuovo ministero, lo faccio con lo stesso spirito di servizio a Dio e agli altri che mi ha motivata fin da quando ho abbracciato la fede da adolescente”, commenta la prima storica arcivescova donna di Canterbury. “In ogni tappa di quel percorso, nella mia carriera infermieristica e nel ministero cristiano, ho imparato ad ascoltare profondamente – le persone e l’impulso di Dio – a cercare di unire le persone per trovare speranza e guarigione. Voglio incoraggiare la Chiesa a continuare a crescere nella fiducia nel Vangelo, a parlare dell’amore che troviamo in Gesù Cristo e affinché esso plasmi le nostre azioni”, continua Mullally, “so che questa è una grande responsabilità, ma vi mi avvicino con un senso di pace e fiducia in Dio affinché mi sostenga come ha sempre fatto”.
La nomina di Mullally arriva dopo le dimissioni, nel novembre 2024, dell’arcivescovo di Canterbury Justin Welby, accusato di aver ignorato gli scandali di pedofilia e abusi sessuali di un suo amico. Welby ha sempre sostenuto di essere stato all’oscuro dei crimini compiuti da John Smyth, un avvocato che gestiva i campi giovanili legati alla Church of England. Ma la sua posizione è presto diventata insostenibile e alla fine, un anno fa, ha lasciato con queste parole: “Provo un profondo senso di vergogna”. Ora il nuovo corso della Chiesa d’Inghilterra, finalmente con una donna alla guida.