Corriere della Sera, 2 ottobre 2025
Droni sopra la Danimarca, la polizia francese abborda una petroliera russa della «flotta fantasma»
Gli agenti francesi ieri hanno fatto irruzione su una petroliera appartenente alla flotta fantasma russa, sospettata di essere coinvolta nel sorvolo di droni in Danimarca. La nave, lunga 244 metri, è ferma al largo di Saint-Nazaire, nell’Oceano atlantico, da alcuni giorni. Due persone, il comandante e il suo vice, sono state arrestate.
La petroliera «Pushpa» o «Boracay» naviga sotto la bandiera del Benin ma fa parte della flotta utilizzata dalla Russia per trasportare il greggio nonostante le sanzioni occidentali. «Questa flotta rappresenta decine di miliardi di euro per il bilancio della Russia. Secondo le nostre stime, finanzia il 40% dello sforzo bellico russo. Tra 600 e 1.000 navi consentono il trasporto di idrocarburi russi, anche quando sono vietati», ha detto Emmanuel Macron da Copenaghen, dove si trova per il vertice europeo.
Partita dal porto di Primorsk, vicino a San Pietroburgo (Russia) il 20 settembre, la nave avrebbe dovuto raggiungere Vadinar, nel nord-ovest dell’India, un mese dopo. Ma ha fatto una strana deviazione per gettare l’ancora da diversi giorni vicino al parco eolico di Saint-Nazaire (nord-ovest), secondo il sito Marine Traffic. Soprattutto, la petroliera è sospettata di essere coinvolta nel sorvolo di droni in Danimarca alla fine di settembre, che avevano provocato la sospensione del traffico aereo.
Il procuratore di Brest, Stéphane Kellenberger, ha detto ieri che l’indagine preliminare sui due arrestati riguarda i «reati marittimi» di «mancata giustificazione della nazionalità della nave» e «rifiuto di ottemperare», reati per i quali la pena massima prevista è di un anno di reclusione e 150 mila euro di multa. Il presidente Macron a Copenaghen ha parlato di un’«operazione molto importante» della marina, «le squadre di intervento hanno agito tempestivamente perché sono stati commessi errori molto gravi da parte dell’equipaggio, che giustificano il fatto che oggi il caso sia stato deferito alla giustizia».
L’origine dei droni che hanno sorvolato il territorio danese, e per i quali è coinvolta la petroliera, resta ancora misteriosa ma le autorità danesi non hanno tardato a incriminare la Russia, già accusata di essere dietro l’incursione di una ventina di droni nel cielo polacco all’inizio di settembre e di tre aerei da combattimento nello spazio aereo estone pochi giorni dopo.
La prima ministra danese, Mette Frederiksen, ha invocato ieri una «risposta molto forte di fronte alla “guerra ibrida”» condotta dalla Russia, all’avvio del vertice Ue a Copenaghen. «Chiunque violi lo spazio aereo europeo si espone a rappresaglie», ha aggiunto Macron. Bisogna anche «continuare ad attrezzarci militarmente a livello europeo», ha ribadito il presidente francese, sottolineando «il bisogno di sistemi di preallerta molto efficaci» contro i droni.
«Siamo in una situazione di confronto con la Russia che da diversi anni è un attore molto aggressivo, moltiplica gli attacchi informatici, ha lanciato una guerra di aggressione in Ucraina, utilizza la minaccia nucleare e oggi provoca negli spazi aerei».