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 2025  ottobre 01 Mercoledì calendario

«Le isole più piccole possono nascere in una notte, e sparire in una notte»

«Le isole più piccole possono nascere in una notte, e sparire in una notte». La scrittrice danese Jacobsen, autrice del romanzo “Isola”, usa un’iperbole dal sapore magico e poetico per descrivere la fragilità di questi territori. Di certo, però, se proseguirà il trend dello spopolamento verificatosi negli ultimi 40 anni, il destino di alcune piccole isole italiane – veri e propri tesori in mezzo al mare – sarà segnato. «Il grido d’allarme è legato al processo demografico: ci sono sempre meno bambini e sempre più vecchi», avverte il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, alla presentazione del programma degli “Stati Generali delle isole minori”, che si svolgeranno a Lipari dal 10 al 12 ottobre. «Quale sarà quindi fra 15-20 anni la sorte di questi territori? – si chiede il Ministro – Sappiamo che un territorio è salvo solo se è presieduto e presenziato dall’uomo. I luoghi in cui l’uomo non c’è, dove non è stata curata un’antropizzazione responsabile, sobria e adeguata, diventano sempre più pericolosi e allora meglio accendere ora il riflettore perché siamo ancora in tempo per apportare le necessarie soluzioni, i necessari rimedi».
I DATI
Il focus riguarda circa 60 isole minori, con 35 comuni abitati da circa 220mila persone. Alcune sono più in difficoltà di altre, come per esempio l’isola di Palmaria, in provincia di La Spezia. Il Giglio è passato dai 1.660 abitanti censiti nel 1981 ai 1.371 del 2019, con un calo del 17,4%. A Pantelleria, nello stesso arco temporale, si è registrato un -5,3%. A Sant’Antioco, in Sardegna, si è passati dai 12.404 residenti dell’81 ai 10.854 del 2019, con una decrescita del 12,5%. Nella vicina isola di San Pietro il calo è stato del 9,5%. Mentre alla Maddalena del 3,9%, sempre considerando lo stesso periodo. E l’età media di questi abitanti cresce sempre di più e fra dieci anni tra queste perle d’Italia rischiano di rimanere solo residenti over 60.
L’ABBANDONO
Ci si ricorda di questi territori solo d’estate, come meta per le vacanze. Nei mesi invernali, invece, si svuotano a causa anche della difficoltà di accesso a strutture scolastiche e sanitarie, a collegamenti con la terraferma non sempre garantiti. «Le consideriamo luoghi turistici per eccellenza e invece si tratta di realtà complesse, belle, ma fragili alle quali non è stata sempre dedicata particolare attenzione», spiega Musumeci. Il grido d’allarme riguarda anche la fragilità geologica di questi territori. «Il cambiamento climatico impone di mettere in sicurezza le isole nelle infrastrutture pubbliche, ma anche in quelle private, quindi serve sensibilizzare i proprietari, i cittadini – avverte il Ministro – Ci vorrà tempo, ci vorranno risorse, ci vorrà tanta buona pazienza e soprattutto ci vorrà la condivisione degli abitanti perché non basterà l’intervento del governo o del Parlamento, serve un patto di ferro con chi vive sulle isole minori e speriamo con chi pensa di volerci andare ad abitare per la prima volta». «Se non si adottano provvedimenti sufficientemente adeguati, il calo demografico rischia di diventare inarrestabile – è l’allarme lanciato ieri – Il legislatore deve ascoltare chi vive sul posto, i sindaci, gli operatori economici, il mondo della scienza».
IL PIANO
Per questo motivo si è pensato agli “Stati Generali delle isole minori”, con 9 ministri ospiti, 12 panel, 80 relatori. Gli abitanti «non sempre hanno diritto alla sanità, all’istruzione, alla mobilità, spesso per la stessa natura delle isole, difficilmente raggiungibili – dice Musumeci – Alcune sono interessate da un processo di desertificazione, di spopolamento, altre sono sovraffollate. L’agricoltura e la pesca, che erano i settori tradizionali di questi territori, contano sempre meno addetti».