repubblica.it, 1 ottobre 2025
Il Papa: “Un vero Pro life non lotta soltanto contro l’aborto, ma anche per i diritti dei migranti”
Papa Leone XIV sferza la destra cattolica statunitense: “Chi dice di essere contro l’aborto ma a favore della pena di morte non è veramente pro-life”, ha detto Robert Francis Prevost, chi sostiene di essere “contro l’aborto ma d’accordo con il trattamento disumano degli immigrati negli Stati Uniti, non so se sia pro-life”.
Scontro su un premio
Il Papa nato a Chicago è intervenuto così in un dibattito molto acceso nella Chiesa cattolica di Oltreoceano. L’ufficio per la Dignità Umana e la Solidarietà dell’Immigrazione dell’arcidiocesi di Chicago – guidata dal cardinale progressista Blase J. Cupich – ha infatti in programma di consegnare a novembre prossimo un premio alla carriera al senatore democratico Dick Durbin, cattolico, per il suo lavoro sui temi dell’immigrazione. Iniziativa contestata duramente dal settore conservatore dell’episcopato a stelle e strisce a causa del sostegno assicurato da Durbin alla legislazione sul diritto delle donne ad abortire. Il vescovo Thomas J. Paprocji di Springfield, in particolare, nella cui diocesi Durbin risiede (ma è iscritto in una parrocchia di Chicago), ha criticato apertamente il cardinale Cupich: “Poiché questa decisione minaccia di scandalizzare i fedeli e di danneggiare i legami della comunione ecclesiale”, ha scritto il 23 settembre su First Things, rivista di riferimento della destra cattolica Usa, “deve essere annullata”.
“Capisco le tensioni ma serve rispetto”
Interpellato dai giornalisti statunitensi all’uscita dalla residenza di Castel Gandolfo, martedì sera, il Papa non si è sottratto a una domanda sul caso, premettendo: “Non ho molta familiarità con il caso particolare”. Leone XIV ha però spiegato: “Penso che sia molto importante considerare il lavoro complessivo che il senatore ha svolto durante, se non sbaglio, 40 anni di servizio al Senato degli Stati Uniti. Capisco le difficoltà e le tensioni”, ha detto Prevost, “ma penso, come ho già detto io stesso in passato, che sia importante considerare molte questioni che sono legate all’insegnamento della Chiesa, ha detto, rispondendo in inglese. Chi dice che sono contro l’aborto ma che sono a favore della pena di morte, non è veramente pro-life”, ha detto il Papa. “Chi dice che sono contro l’aborto ma che sono d’accordo con il trattamento disumano degli immigrati negli Stati Uniti, non so se sia pro-life. Sono questioni molto complesse”, ha proseguito Leone, “e non so se qualcuno abbia tutta la verità al riguardo. Ma vorrei chiedere prima di tutto che ci sia maggiore rispetto reciproco e che cerchiamo insieme, sia come esseri umani, in questo caso come cittadini americani o come cittadini dello Stato dell’Illinois, sia come cattolici, di esaminare attentamente tutte queste questioni etiche e trovare la strada da seguire come Chiesa – ha detto il Papa – L’insegnamento della Chiesa su ognuno di questi temi è molto chiaro”. Parole che sui social network hanno suscitato malumore e perplessità nell’arcipelago cattolico conservatore degli Stati Uniti.
Il ruolo di Cupich
Il cardinale Cupich, a sua volta, un’antica consuetudine con Prevost, era intervenuto per spiegare, in una dichiarazione: “Recentemente alcuni hanno criticato la decisione dell’arcidiocesi di Chicago di riconoscere il senatore Dick Durbin durante la nostra raccolta fondi annuale per il nostro ministero dell’immigrazione, Keep Hope Alive. Al centro dell’etica coerente della vita c’è il riconoscimento che l’insegnamento cattolico sulla vita e la dignità non può essere ridotto a un singolo problema, nemmeno a un problema importante come l’aborto. La celebrazione annuale degli immigrati, Keep Hope Alive, riconoscerà tutti i contributi di fondamentale importanza che il senatore Durbin ha apportato per promuovere la dottrina sociale cattolica nei settori dell’immigrazione, della cura dei poveri, della Laudato Si’ e della pace nel mondo. Il riconoscimento della sua difesa degli immigrati in questo momento, quando sono sottoposti a terrore e violenza, non è qualcosa di cui rammaricarsi, ma una riflessione sul fatto che il Signore è profondamente vicino sia agli immigrati in pericolo sia a coloro che lavorano per proteggerli”. Infine, “sono rimasto fedele alle istruzioni del maggio 2021 dell’allora Congregazione per la Dottrina della Fede, che consigliavano ai vescovi di «raggiungere e dialogare con i politici cattolici all’interno delle loro giurisdizioni... come mezzo per comprendere la natura delle loro posizioni e la loro comprensione dell’insegnamento cattolico»”, ha detto Cupich.